Raiola, procuratore sportivo, è un uomo che è partito dal basso ed è diventato uno dei più ricchi e potenti del mondo del calcio
All’anagrafe Carmine Raiola, ma tutti nel mondo dello sport lo conoscono come Mino. “Il meraviglioso ciccione idiota”, come lo descrive Ibrahimovic nella sua biografia, Io, Ibra. Ma Mino Raiola è tutt’altro che idiota, sia per Ibra e per gli altri calciatori del suo seguito sia per il mondo del calcio in generale. Classe 1967, Raiola è un procuratore sportivo con gli attributi. Anzi, è IL procuratore sportivo.
La carriera di Mino Raiola
Nato a Nocera Inferiore, Raiola cresce a Haarlem, nei Paesi Bassi, dove la famiglia emigra quando lui è appena nato; il padre apre un’attività di ristorazione e Mino cresce lavorando fin da giovanissimo come cameriere. Dopo il diploma di maturità classica, frequenta due anni la facoltà di giurisprudenza; intanto, impara le lingue: parla correttamente italiano, inglese, tedesco, spagnolo, francese, portoghese e olandese. E cerca di sfondare nel mondo del calcio, ma abbandona il campo a 18 anni, diventando prima responsabile e poi direttore tecnico delle giovanili dell’Haarlem; intanto, intraprende la carriera imprenditoriale, acquistando un ristorante della compagnia McDonald’s, che poi rivende.
Ma il suo vero interesse è l’intermediazione. Il ristorante del padre è pieno di imprenditori che trattano, con difficoltà, con aziende italiane: Mino impara i trucchi del mestiere e va in loro soccorso, risolvendo tutti i problemi con schiettezza e determinazione. E così arriva a fondare la sua prima società di intermediazione, la Intermezzo.
Poco dopo, arriva la svolta: in accordo con il sindacato dei calciatori, diventa rappresentante unico dei giocatori olandesi all’estero.
Dopo aver portato Bryan Roy al Foggia (1992), la prima trattativa che lo impone a livello internazionale è quella che porta in Italia Dennis Bergkamp e Wilhelm Jonk, militanti nell’Ajax: Raiola sceglie l’Inter, che acquista l’intero pacchetto per 25 miliardi.
Negli anni, Raiola prosegue la scalata verso le vette del successo imprenditoriale diventando agente FIFA e fondando la società Sportman, che ha sede principale a Montecarlo e uffici di rappresentanza anche altri Paesi del mondo.
La sua notorietà cresce grazie alla fama dei calciatori che segue. E insieme alla popolarità cresce anche il suo portafogli: nel 2020 Forbes lo inserisce al quarto posto al mondo tra i procuratori, con un fatturato da 84,7 milioni di dollari, gestendo un parco calciatori valutato 616 milioni!
Una vita di successi: gli affari d’oro di Mino Raiola
“I vecchi procuratori facevano gli interessi delle società, per me viene prima il calciatore”. Questo è il suo segreto: far pagare ai club cifre stratosferiche per i giocatori, che sono più motivati nel loro rendimento proprio dai compensi che hanno.
Tra i grandi nomi che hanno portato Mino Raiola alla vera consacrazione, non si possono non citare Nedved e, soprattutto, Ibrahimović, che rappresenta una vera e propria miniera d’oro per lui: basti pensare a tutti i cambi di maglia che ha fatto nel corso della sua carriera.
E ancora, Pogba, Balotelli, Robinho, Emanuelson, Mkitarhyan e Lukaku; fino a Gigio Donnarumma, de Ligt, Romagnoli, Verratti, Kean e Matuidi: oggi, sotto l’ala protettiva di Mino Raiola ci sono più di 70 calciatori, tra talenti in ascesa, stelle già splendenti e qualche sconosciuto, in tutti i campionati europei, ma soprattutto la Serie A e l’Eredivisie.
Sulla sua vita privata non si sa praticamente nulla, se non che è felicemente sposato e sua moglie è di Foggia; per il resto, Raiola è un tipo molto riservato e non ama mettere la propria vita sotto ai riflettori.
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