Lo stadio bolognese è rinomato ed apprezzato a livello internazionale per il suo manto erboso: scopriamo di più sulla sua storia
Lo stadio Renato Dall’Ara è un impianto sportivo polivalente di Bologna, teatro delle partite casalinghe della squadra di calcio del Bologna. Situato nel quartiere Porto-Saragozza, è il primo stadio italiano sorto per iniziativa pubblica ed è diventato il modello per la costruzione degli altri: progettato come un impianto polisportivo, comprendeva una pista podistica a sei corsie, due piscine e quattro campi da tennis.
Un po’ di storia del “Dall’Ara”
Originariamente noto come il Littorale, la costruzione dello stadio bolognese prende avvio nel 1925, su iniziativa del gerarca fascista – e futuro podestà di Bologna - Leandro Arpinati; la progettazione è opera dell’ingegnere Umberto Costanzini e dell’architetto Giulio Ulisse Arata. L’inaugurazione risale al 31 ottobre 1926: davanti alle autorità cittadine è lo stesso Benito Mussolini ad inaugurarlo, entrando scenograficamente nell’impianto, in sella al suo cavallo. Nel pomeriggio dello stesso giorno, il quindicenne anarchico Anteo Zamboni cerca di uccidere il duce, mandandolo e rimanendo ucciso lui stesso dagli squadristi fascisti.
Al 29 maggio 1927, invece, risale la prima partita inaugurale: Italia-Spagna, giocata con la presenza dello stesso re Vittorio Emanuele III.
Con la caduta del regime fascista, il Littorale cambia nome in Comunale, ma l’ultima e definitiva modifica del suo nome risale al 1983, quando assume la denominazione attuale, venendo intitolato alla memoria di Renato Dall’Ara (il presidente che diresse il Bologna per 30 anni, dal 1934 al 1964, durante i quali i rossoblù riuscirono a vincere ben 5 scudetti), nel ventennale della sua scomparsa.
Di recente, in occasione dei Mondiali ’90, lo stadio Dall’Ara subisce un profondo restyling architettonico, con un ampliamento della capienza. Attualmente, il Bologna si sta impegnando in un’opera di rimodernamento dello stadio casalingo, insieme al Comune che vuole riqualificare la struttura.
Alcune curiosità sullo stadio bolognese
Scopriamo alcune curiosità sullo stadio “Renato Dall’Ara”:
- Il manto erboso. Il fiore all’occhiello del Dall’Ara è il suo manto erboso, conosciuto ed apprezzato a livello internazionale per la sua ottima resa in tutte le condizioni climatiche. Il suo segreto? Una tecnica di drenaggio tanto antica quanto all’avanguardia: un vespaio di sassi di fiume, ad un metro di profondità, disposti in modo da formare piccoli canali attraverso i quali l’acqua defluisce agevolmente. Si aggiunge il mix di erbe che garantisce la compattezza del manto e l’ottima tenuta del terreno di gioco.
- Non solo calcio. Oltre ad essere teatro degli incontri casalinghi della Serie A della squadra di calcio del Bologna, lo stadio Renato Dall’Ara ha ospitato anche il Superbowl italiano di football americano, partite della Nazionale di rugby e diverse edizioni degli assoluti italiani di atletica leggera (prima della rimozione della pista intorno al campo, avvenuta nel 2015). Alle manifestazioni sportive, si aggiungono quelle musicali: lo stadio è usato come location per i concerti di artisti di fama nazionale ed internazionale.
· La torre di Maratona. Costruita in epoca fascista come emblema della competizione e della resistenza degli atleti, alta 42 m e larga 42 m, si articola su sei livelli con due terrazze panoramiche intermedie; in origine, sul pennone si trovavano una statua della Vittoria alata con fascio littorio e la bandiera della Regia Marina, mentre di fronte alla nicchia dell’arco monumentale era collocata la statua equestre di Mussolini, abbattuta dalla folla il 26 luglio 1943, il giorno seguente alla caduta del regime.
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