Alla scoperta della storia e delle curiosità sulla Nazionale di calcio italiana
La Nazionale di calcio italiana, o Nazionale A, è la squadra che rappresenta l'Italia nelle competizioni calcistiche riservate alle varie squadre nazionali. Si tratta di una delle squadre nazionali più titolate del mondo: il suo palmares conta 4 campionati del mondo (Italia 1934, Francia 1938, Spagna 1982 e Germania 2006), 2 europei (Italia 1968 ed Europa 2020) e un torneo olimpico (Berlino 1936), oltre a 2 Coppe Internazionali (1927-1930 e 1933-1935), l'antesignano del campionato europeo. Inoltre, l'Italia, insieme alla Spagna, è l'unica Nazionale a essere salita sul podio di tutte le competizioni organizzate da FIFA e UEFA.
La storia della Nazionale azzurra
La FIGC, Federazione Italiana Giuoco Calcio, dal 1898: da allora il calcio si è diffuso in tutto il Paese, finché, a gennaio 2010, il presidente federale Luigi Bosisio forma la Nazionale italiana, la cui composizione venne affidata ad una commissione tecnica di arbitri, guidata dall'arbitro ed ex calciatore milanese Umberto Meazza.
Il primo incontro ufficiale disputato dalla Nazionale di calcio italiana risale al 15 maggio 1910: Italia-Francia, 6-2, partita giocata all'Arena di Milano. I calciatori sono dei semplici appassionati di calcio, così come gli avversari: persone che fanno ben altro di lavoro, ma che giocano per la sola passione per il pallone.
È l'inizio di una lunga storia fatta di novità, grandi vittorie ma anche disastrose sconfitte.
Alcune curiosità sulla Nazionale di calcio italiana
Scopriamo alcune curiosità:
· Lo stadio. Non esiste uno stadio nazionale: le partite casalinghe vengono disputate a rotazione nei principali impianti italiani, a seconda dell'importanza della partita e dell'avversario e, quindi, dell'affluenza di pubblico.
· La sede dei ritiri e degli allenamenti ufficiali. È il Centro tecnico federale Luigi Ridolfi a Firenze, nel quartiere di Coverciano, di proprietà della FIGC: è soprannominato anche Casa degli Azzurri, perché ospita anche tutte le altre Nazionali, sia maschili sia femminili, e Università del calcio, in quanto sede del Settore tecnico federale.
· Il colore della divisa. La prima maglia, indossata all'esordio contro la Francia, era bianca, colore facilmente reperibile, oltre che economico. L'azzurro arriva nella terza partita, l'amichevole giocata contro l'Ungheria disputata a Milano il 6 gennaio 1911. La scelta del colore deriva dallo stendardo reale di casa Savoia, il blu Savoia appunto. Negli anni del Fascismo, poi, c'è stata una breve parentesi con divisa completamente nera, caduta nell'oblio alla caduta del Duce, tornando, limitato a un inserto sulla manica sinistra, all'indomani della tragedia di Superga, in memoria del Grande Torino.
· Lo stemma. Durante l'epoca fascista, sulle maglie campeggia un fascio littorio ricamato in oro, con la croce sabauda già presente; nel secondo dopoguerra, la croce sabauda lascia il posto al tricolore, raccolto in uno scudetto, che cambia negli anni forma e posizione. Fino allo stemma attuale, uno scudo svizzero con un pallone e la dicitura FIGC a cavallo della fascia ricurva al di sotto ITALIA, con le stelle celebrative dei mondiali esterne, in alto.
· L'inno nazionale. È Il Canto degli Italiani, meglio noto come Fratelli d'Italia o Inno di Mameli, che è anche l'inno nazionale della Repubblica Italiana.
· Alcuni numeri. In oltre un secolo di storia, hanno indossato la maglia azzurra oltre 800 calciatori, noti come Azzurri, molti dei quali sono passati alla storia. Oltre 90 sono stati i capitani: Gianluigi Buffon detiene il record di incontri disputati con la fascia di capitano (80 partite), ma è Giacinto Facchetti ad aver avuto questo ruolo per il periodo di tempo più lungo (ben 11 anni). Alla guida della Nazionale ci sono stati 27 commissioni tecniche e 16 commissari tecnici.
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