Andreas Seppi prossimo al ritiro: a Ortisei l'ultima partita di un gigante del tennis italiano

Seppi lascia il tennis a 38 anni, dopo una carriera esemplare

Un pezzo di storia del tennis italiano sta per terminare. Andreas Seppi, numero uno d'Italia per un totale di 215 settimane nel decennio che ha preceduto il rinascimento degli anni recenti, ha annunciato che il Challenger di Ortisei della prossima settimana sarà il suo ultimo torneo da professionista. Classe 1984 da Caldaro sulla Strada del Vino (Bolzano), Andreas chiuderà una carriera da oltre 1.300 incontri a livello internazionale, partita nel lontano 1999, che l'ha reso un esempio di serietà, professionalità, longevità e dedizione apprezzato in tutto il mondo. Quella di Seppi è una storia più unica che rara, di un percorso di altissimo livello costruito sempre con lo stesso allenatore, quel Massimo Sartori che gli si presentò di fronte per la prima volta il 3 luglio del 1995, al TC Kaltern, quando Seppi era un ragazzino di 11 anni, e per 27 stagioni è sempre rimasto al suo fianco, contribuendo a renderlo uno dei giocatori più significativi nella storia tricolore della racchetta.

Statistiche carriera Andreas Seppi: tutti i numeri dell'altoatesino

Entrato per la prima volta nella top-100 nel 2005, dopo i quarti di finale al vecchio Masters Series di Amburgo (tre anni dopo sarebbe arrivato in semifinale, insieme a Federer, Nadal e Djokovic), Seppi ha trascorso 810 settimane nei primi 100 della classifica, l'equivalente di 16 anni. Il suo best ranking è il numero 18, raggiunto nel 2013: solo sette italiani nell'Era Open hanno saputo fare meglio di lui (Panatta, Barazzutti, Berrettini, Sinner, Bertolucci, Fognini e Cecchinato). In carriera ha vinto tre titoli ATP in dieci finali, nel 2011 a Eastbourne e nel 2012 a Belgrado e Mosca, diventando il primo italiano a riuscirci su tre superfici diverse (poi eguagliato da Lorenzo Sonego). Ha vinto 386 partite a livello ATP (sole 5 in meno di Adriano Panatta).

Il rendimento e i record di Seppi nei tornei del Grande Slam

Andreas Seppi vanta la terza striscia più lunga della storia per quanto riguarda la partecipazione ai tornei del Grande Slam: ne ha giocati 66 consecutivi nell'arco di 18 stagioni, da Wimbledon 2005 fino all'Australian Open 2022. Solo Fernando Verdasco (67) e Feliciano Lopez (76) hanno saputo fare meglio di lui. Grazie a un totale di 67 partecipazioni, l'altoatesino è anche nella top-10 all-time dei più presenti nei Major, insieme a mostri sacri come Federer (recordman a 81), Djokovic e Nadal. Nei tornei del Grande Slam ha giocato 130 partite (record italiano) e raggiunto sei volte gli ottavi di finale, riuscendoci ad Australian Open, Roland Garros e Wimbledon ma mai allo Us Open. Non ha mai raggiunto i quarti di finale, mancando un match-point contro Nick Kyrgios a Melbourne nel 2015. Nel turno precedente aveva eliminato Roger Federer, ottenendo la sua più importante vittoria in carriera nonché una delle più prestigiose nella storia del tennis italiano.  Nel 2008 a Rotterdam ha sconfitto anche Rafael Nadal.

Allo Us Open la decisione di smettere. Nel futuro ancora Sartori?

Seppi ha deciso di dire basta all'ultimo Us Open, quando l'ennesimo problema fisico degli ultimi tempi gli ha impedito di essere competitivo come avrebbe voluto al turno decisivo delle qualificazioni. Con una classifica che l'ha visto scivolare fuori dai primi 300, 38 anni sulla carta d'identità e una famiglia sempre più larga (ad aprile la moglie Michela ha dato alla luce il loro secondo figlio, Hugo), ha deciso che non era più il caso di andare avanti. Martedì 25 ottobre, nel tardo pomeriggio, il suo esordio a Ortisei, nel suo Alto Adige, in un torneo già vinto nel 2013 e nel 2014. Proprio da quei campi, in un'intervista con Rai Sudtirol, ha comunicato la decisione di ritirarsi. Nel suo futuro potrebbe esserci ancora Massimo Sartori: a metà settembre, con un post su Intagram, Seppi ha annunciato di essere entrato a fare parte di Horizon Tennis Home, il progetto tecnico che da un paio d'anni il suo storico coach ha lanciato a Vicenza, sua città natale.

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Marco Caldara
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