Baggio, leggenda del calcio italiano, resta uno dei calciatori più ammirati del panorama calcistico europeo
Roberto Baggio, un nome, una leggenda. Classe 1967, dirigente sportivo ed ex calciatore italiano. Fantasista fuoriclasse, era dotato di ottima tecnica individuale, i suoi punti di forza erano il tocco di palla e il tiro potente e preciso che lo hanno reso anche un ottimo assist-man; eccellente in fase realizzativa, sapeva calciare con entrambi i piedi ed era uno specialista nel dribbling e nei calci piazzati.
La carriera calcistica di Baggio
Dopo aver tirato i primi calci al pallone nelle giovanili del Caldogno, a 13 anni Baggio entra nel vivaio del Vicenza: già nelle selezioni giovanili fa strage di goal (ben 110 in 120 presenze!). A 16 anni, nel 1983, la società lo fa esordire con la prima squadra, militante in Serie C1: alla sua terza stagione tra i professionisti, con 12 reti in 29 presenze, dà il suo contributo alla promozione in cadetteria, al termine dell'annata 1984-1985, ma nel finale di stagione subisce il primo grande infortunio della sua carriera. Poco prima, la Fiorentina si aggiudica le sue prestazioni per 2,7 miliardi di Lire: dopo un lungo percorso di recupero, a marzo 1986 Baggio debutta in Serie A.
La prima annata in massima serie non è molto felice: un nuovo infortunio lo tiene di nuovo fuori dai campi di gioco e solo nella stagione 1987-1988 trova la vera affermazione tra i grandi del calcio italiano e nella stagione 1988-1989 la consacrazione a livello internazionale. La sua avventura a Firenze si chiude con 136 presenze e 55 reti all'attivo.
Il suo talento ha intanto conquistato la Juventus: Baggio viene acquistato a titolo definitivo dai bianconeri per la cifra di 25 miliardi di lire. In 5 annate, il Divin Codino conquista il cuore dei tifosi, dando il suo contributo alla vittoria di titoli nazionali e internazionali e arrivando a conquistare il Pallone d'Oro 1993.
Dopo 115 goal segnati in 200 incontri con la maglia bianconera, nel 1995-1996 Roberto Baggio passa al Milan: qui, però, gioca solo 2 anni, totalizzando 19 reti in 67 presenze e soffrendo al ritorno in panchina di Sacchi.
Seguono un anno al Bologna e due all'Inter: se l'esperienza rossoblù è da record (22 reti in 30 incontri), quella nerazzurra si rivela piuttosto deludente (solo 17 reti in 59 presenze).
È il 2001 quando Roberto Baggio, su spinta di Mazzone, firma con il Brescia: qui, il fantasista vive una seconda giovinezza, trascinando la squadra verso tre salvezze tranquille e chiudendo la sua carriera al termine della stagione 2003-2004, dopo aver totalizzato 101 presenze e 46 reti.
Alcune curiosità su Roberto Baggio
Ecco alcune curiosità sul fuoriclasse italiano:
· Palmares e Nazionale. Campione del calcio nazionale e stimato a livello internazionale, ha conseguito numerosi riconoscimenti individuali, oltre a quelli conquistati con le squadre di club: uno scudetto (1994-1995), una Coppa Italia (1994-1995) e una Coppa UEFA (1992-1993) con la Juventus e un altro scudetto con il Milan (1995-1996). Con la maglia della Nazionale, ha preso parte a tre Mondiali (Italia ‘90, Stati Uniti ‘94 e Francia ‘98), conquistando il secondo posto nell'edizione 1994: nella finale contro il Brasile, fu uno dei tre Azzurri a sbagliare il proprio tiro di rigore.
· La fede. In seguito ai primi gravi infortuni della sua carriera, Baggio si è avvicinato al buddhismo, aderendo alla Soka Gakkai dal 1º gennaio 1988, e aprendo poi un centro buddhista; ad ottobre 2014, ha inoltre inaugurato a Corsico il più grande centro culturale buddista d'Europa.
· L'impegno sociale. Nel 2010 gli è stato assegnato il Peace Summit Award 2010, per il suo impegno nel sociale.
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