Cannavaro, dopo una straordinaria carriera da difensore, sta ottenendo ottimi risultati anche da mister
Fabio Cannavaro, ex difensore e allenatore di calcio, classe 1973. Uno dei migliori difensori della storia del calcio, italiano e internazionale. Campione del mondo 2006 e Pallone d’Oro 2006. Secondo per record di presenze in Nazionale (136) e record di presenze da capitano (79), sempre dietro a Gigi Buffon.
Difensore centrale, era però particolarmente duttile, tant’è che poteva essere schierato anche da terzino, ruolo ricoperto occasionalmente all’inizio della sua carriera e, poi, nell’Inter di Héctor Cúper. Grande marcatore, abile nel gioco a zona, rapido e scattante, dotato di grande capacità di anticipo, precisione di intervento in scivolata, grande temperamento sul campo e leadership.
La carriera calcistica di Cannavaro: una iperbole ascendente
Col pallone nel sangue, Cannavaro inizia a giocare a calcio da piccolissimo, nelle file dell’Italsider; dopo essere stato raccattapalle allo Stadio San Paolo, entra nel settore giovanile del Napoli, prima come centrocampista e poi come difensore. L’esordio in Serie A risale al 1993, all’età di 19 anni.
Ceduto al Parma nel 1995, per sanare la difficile situazione finanziaria del club partenopeo, Cannavaro diventa uno dei membri di una delle retroguardie più importanti del panorama calcistico italiano del tempo, insieme a Buffon e Thuram.
Dopo aver dato l’addio al club gialloblu, nel 2002 Cannavaro viene conteso da entrambe le società milanesi, ma è l’Inter ad avere la meglio: coi nerazzurri raggiunge i suoi migliori risultati in Europa, arrivando alle semifinali di Champions League, eliminati poi proprio dal Milan.
Dopo un biennio a Milano, Cannavaro accetta l’ingaggio nella Juventus di Fabio Capello: dopo molto tempo, vengono rese note dai media delle intercettazioni di colloqui telefonici avuti con l’allora direttore generale bianconero, Luciano Moggi, relative a pressioni fatte al difensore per il suo trasferimento a Torino, al fine di indurlo a lasciare l’Inter per problemi fisici.
Dopo il coinvolgimento della società bianconera nello scandalo Calciopoli, nel 2006 Cannavaro decide di lasciare la Juve per non andare a giocare in Serie B, e di trasferirsi al Real Madrid, allenato da Capello: è l’anno in cui vince il Pallone d’Oro, ma è anche l’anno in cui alza al cielo di Berlino la Coppa del Mondo, vinta ai rigori nella finale contro la Francia.
Nel 2009, Cannavaro torna alla Juventus, allenata da Ciro Ferrara, suo amico ed ex compagno di squadra; la stagione, però, si rivela molto deludente sia per lui sia per l’intera squadra: non ben visto dai tifosi, soprattutto per il fatto di aver lasciato il club post Calciopoli, la società decide di non rinnovargli il contratto a fine stagione, lasciandolo svincolato.
Nel 2010, Cannavaro firma con l’Al-Ahli, negli Emirati Arabi Uniti, chiudendo la sua carriera nel 2011, a causa di alcuni problemi al ginocchio.
La carriera da allenatore e il futuro: un possibile rientro in Italia?
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Cannavaro prende il patentino da allenatore e da direttore sportivo: la carriera da mister lo vede conquistare grandi soddisfazioni soprattutto in Cina, dove sale per due volte sulla panchina del Guangzhou Evergrande, che allena anche attualmente.
Dopo una lunga esperienza in Cina, il suo obiettivo è tornare in Europa: “Non so ancora né quando né dove o come ma l’idea c’è”. Chissà che non lo vedremo proprio sulla panchina di quel Parma che lo ha visto esplodere come calciatore e che adesso vorrebbe accorciare la sua permanenza in serie cadetta e risalire il prima possibile in Serie A?
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