Falcinelli, attaccante perugino, ha fatto il giro del mondo prima di arrivare a Modena
Diego Falcinelli, classe 1991, è stato il primo calciatore italiano nella storia della Stella Rossa, squadra simbolo della Serbia, allenata dal mister Dejan Stanković, ex calciatore dell'Inter. Al suo approdo in Serbia si espresse così sul tecnico: "conosce alla perfezione il calcio italiano; mi ha detto che mi conosceva benissimo e che mi aveva consigliato Mihajlović, che è suo amico fraterno e che mi ha allenato al Bologna. In più il mister si ricordava dei miei due goal segnati all'Inter col Crotone. Lui resta un grande tifoso dell'Inter".
Dall'hinterland perugino al Modena, passando per la Stella Rossa: le tappe del curriculum calcistico di Falcinelli
Figlio di impiegati delle Poste, il padre è un grande appassionato di calcio, ma da piccolo Diego Falcinelli sognava la carriera in Polizia, ed anche dopo i primi successi e la conquista del Campionato Allievi Nazionali con l'Inter (2007) non pensava che avrebbe fatto il calciatore di professione.
Falcinelli è un calciatore che ha fatto tutta la gavetta: ha giocato in tutte le categorie e ne va orgoglioso; il suo percorso lo ha aiutato a non sentirsi mai arrivato, a non montarsi la testa solo perché gioca al calcio. La sua è una vita normale, divisa tra lavoro e famiglia.
Cresciuto a Ponte San Giovanni, a Perugia, nella squadra del Pontevecchio, Falcinelli fa poi un po' il giro d'Italia: dopo l'Inter, il Sassuolo, il Foligno, la Juve Stabia, il Lanciano, il Crotone, la Fiorentina e il Bologna. Anche se la squadra del cuore resta sempre il Perugia, in cui gioca due volte: la seconda è stata "il mio più grande dolore calcistico", con la retrocessione in C della scorsa stagione.
Nel 2017, Falcinelli arriva anche a Coverciano, convocato per uno stage di calciatori emergenti voluto dal CT Gian Piero Ventura: un altro momento importante della sua carriera, un sogno puro indossare la maglia della Nazionale.
L'arrivo di Falcinelli a Belgrado e la curiosa presentazione in stile "Casa di Carta"
Falcinelli non sarebbe mai andato a giocare in Serbia se non ci fosse stato Stanković: la presenza del mister è stata fondamentale per il suo arrivo a Belgrado. Certo, la Stella Rossa è una società prestigiosa, ma senza uno staff tecnico capitanato dall'ex calciatore nerazzurro, probabilmente non avrebbe accettato.
All'inizio non è stato facile, ma l'ambiente, la città e l'affabilità della gente, "genuina e disponibile", hanno aiutato lui e la sua famiglia (ha una compagna e una bambina di 6 anni) ad ambientarsi nella capitale serba. Tuttavia, per via della pandemia non ha potuto godere al massimo della città, dello stadio e del tifo strepitoso dei Serbi: a Belgrado il calcio si vive con una passione travolgente.
La Stella Rossa ha svelato l'arrivo dell'attaccante italiano con una presentazione sui generis: un video in cui Falcinelli, indossando la maschera col volto di DalÃ, come uno dei personaggi della nota serie Netflix La Casa di Carta, viene accompagnato per le vie della città a bordo di una 500 rossa, con in sottofondo le note di "Bella Ciao", fino all'ingresso del complesso sportivo in cui si allena la squadra. Il video è un cult sul web: "L'ho scoperto sui social, all'inizio non ne sapevo niente. Ovviamente era un abile montaggio, però spiega chiaramente le potenzialità di questo club".
Un nuovo inizio nel neopromosso Modena
Nonostante una buona stagione in Serbia, il club di Belgrado non esercita il riscatto e Falcinelli fa nuovamente ritorno a Bologna, ma sarà solo di passaggio. Arriva infatti l'accordo con il Modena, neopromosso in Serie B, a titolo gratuito. Gli emiliani, dopo qualche anno in Serie C, hanno voglia di un campionato da protagonista in cadetteria, per questo l'esperienza dell'ex Bologna può essere determinante.
"Sono molto contento di essere arrivato qui a Modena, in una città dove ho già vissuto. Ritrovo tanti amici che avevo lasciato qualche anno fa e sono veramente carico e pronto per affrontare questa nuova avventura. Mi fa piacere tornare al Braglia da protagonista e sono convinto che insieme a squadra e tifosi disputeremo una grandissima stagione. Ho deciso di intraprendere questa strada per diversi motivi, a partire dalla serietà del club e del direttore. Sono parecchio entusiasta perché ho conosciuto persone che nel mondo del calcio sono difficili da trovare. Tesser? Il mister è una bravissima persona e avremo modo di conoscerci sempre meglio. E' un allenatore che punta sull'intensità, ci stiamo conoscendo e abbiamo iniziato a lavorare soprattutto sul piano fisico. Fin da subito dovremo dare il massimo di noi stessi. Mi aspetto una grande annata, sarà un campionato tosto in cui sfideremo compagini forti e quindi ci sarà da battagliare e da lottare dalla prima all'ultima giornata".
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