Gullit, centrocampista olandese, resta icona indiscusso del Milan e del calcio italiano a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta
Ruud Gullit, all'anagrafe Rudi Dil. Classe 1962. Ex calciatore di origine olandese e allenatore di calcio. Campione d'Europa con la nazionale olandese nel 1988, Pallone d'oro 1987: senza dubbio uno dei migliori centrocampisti nella storia del calcio internazionale.
Centrocampista offensivo straordinariamente duttile, tanto da poter essere schierato facilmente anche come mezzala, seconda punta o libero, aveva nella forza e nella potenza fisica il suo punto di forza.
La carriera di Gullit
Dopo gli esordi calcistici tra i dilettanti dei Meer Boys e del DWS, Gullit debutta tra i professionisti con l'Haarlem nella stagione 1979-1980, prima di passare al Feyenoord, nel 1982: in tre stagioni, totalizza 85 presenze e segna 31 goal nel campionato di Eredivisie, dando il suo contributo alla conquista del titolo nazionale e della Coppa d'Olanda nel 1983-1984.
Nel 1985, Gullit viene ingaggiato dal PSV ed inizia ad imporsi sulla scena internazionale, attirando le attenzioni dei top club europei e ricevendo la convocazione della Nazionale: finito nelle mire del Milan di Berlusconi, nel 1987 Gullit approda nel campionato di Serie A italiano, diventando subito un tassello fondamentale per la rosa schierata in campo da Arrigo Sacchi, prima, e da Fabio Capello, poi. Si apre un periodo durato 7 stagioni, con un intervallo di un anno alla Sampdoria (che guida al terzo posto in campionato e alla conquista della Coppa Italia 1993-1994), fatto di vittorie e conquiste, nel corso del quale ha costituito, insieme a Frank Rijkaard e Marco van Basten, il trio olandese del periodo d'oro rossonero a livello internazionale, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta.
Con i rossoneri, Gullit ha collezionato 171 partite in 7 stagioni, siglando 56 goal tra campionato e altre competizioni e conquistando: 3 campionati (1987-1988, 1991-1992, 1992-1993), 3 Supercoppe italiane (1988, 1992, 1994), 2 Coppe dei Campioni (1988-1989 e 1989-1990), 2 Supercoppe Europee (1989 e 1990), 2 Coppe Intercontinentali (1989 e 1990).
In rotta con la società, però, nel 1994-1995 Gullit decide di tornare a titolo definitivo e gratuito alla Sampdoria.
A maggio 1995, il Chelsea lo ingaggia, prima come calciatore, poi come allenatore-giocatore: nel 1996-1997, con i blues Gullit conquista la FA Cup, diventando così il più giovane allenatore nonché il primo non britannico a conquistare questo trofeo.
Il 12 febbraio 1998, Gullit annuncia il suo ritiro dal calcio giocato, per intraprendere la carriera di allenatore: tra le panchine che ha guidato, Chelsea (1996-1998) e Newcastle United (1998-1999), la Nazionale olandese maggiore come co-allenatore al fianco di Dick Advocaat, Feyenoord, Galaxy di Los Angeles e Terek Groznyj, oltre ad aver lavorato come osservatore del Milan per il Nord Europa.
Alcune curiosità su Gullit
Ecco alcune curiosità su Gullit:
· Il suo soprannome? Tulipano nero. Inoltre, Gianni Brera lo ribattezzò Simba, per la sua capigliatura simile alla criniera di un leone.
· Il cult dei suoi dreadlock: le sue treccine rasta sono diventate un vero cult degli anni Ottanta e Novanta e ancora oggi viene ricordato da tutti anche per il suo aspetto.
· L'impegno contro il razzismo: attraverso la musica e con l'aiuto del gruppo dei Revelation Time, Gullit ha voluto dare il suo forte contributo alla battaglia contro le discriminazioni di razza. Quando, nel 1987, ha vinto il Pallone d'Oro, lo ha dedicato a Nelson Mandela, simbolo della lotta all'apartheid in Sudafrica.
· Simpatico, fisicamente dotato, Gullit faceva impazzire le donne: molti flirt, tre matrimoni e sei figli!
· Nel 2017, Gullit ha pubblicato il libro Non guardare la palla. Che cos'è (davvero) il calcio.
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