Mandžukić lascia il club rossonero, dopo ben poche prestazioni, con un saluto da grande calciatore e da grande uomo
Mario Mandžukić, attaccante croato, classe '86. Super Mario, per i tifosi. Considerato uno dei migliori attaccanti della sua generazione, è un centravanti combattivo, forte fisicamente, agile, veloce e dotato di ottima tecnica; abile nel gioco aereo, nel pressing, negli assist e nella finalizzazione, nella sua carriera ha collezionato numerosi trofei: con la Dinamo Zagabria, tre campionati (2007-2008/2009-2010), due Coppe (2007-2008 e 2008-2009) e quattro Supercoppe di Croazia (2007/2010); con il Bayern Monaco, a livello nazionale, due campionati e due Coppe (2012-2013 e 2013-2014) e una Supercoppa di Germania (2012), e, a livello internazionale, una UEFA Champions League (2012-2013), una Supercoppa UEFA (2013) e una Coppa del mondo per club FIFA (2013); con l'Atlético Madrid, una Supercoppa di Spagna (2014); con la Juventus, quattro scudetti di Serie A di fila (2015-2016/2018-2019), tre Coppe Italia (2015-2016/2017-2018) e due Supercoppe italiane (2015 e 2018).
La carriera calcistica di "Super Mario"
Cresciuto nelle giovanili del Marsonia, Mandžukić esordisce in prima squadra nel 2004-2005, nella seconda divisione del campionato croato; dopo una stagione all'NK Zagabria, nel 2007 passa alla Dinamo, con cui esordisce nella massima serie nazionale e nelle competizioni internazionali e rimane fino al 2010, quando passa al Wolfsburg: il periodo tedesco si rivela fondamentale per la crescita di Mandžukić, anche sia dal punto di vista strettamente personale, facendolo abituare alla disciplina verso cui ha sempre dimostrato una certa insofferenza.
Nel 2012, Mandžukić si trasferisce al Bayern Monaco, con cui colleziona grandi vittorie, momento positivo che si interrompe quando approda in panchina Guardiola (2013), di cui non condivide la filosofia calcistica e il cosiddetto tiki-taka; i rapporti con il club si chiudono nell'estate 2014, anche a causa dei dissidi ormai insanabili col tecnico, accusato da Mandžukić di averlo relegato in panchina col solo scopo di impedirgli di competere per il titolo di capocannoniere del campionato.
Dopo una sola stagione all'Atlético Madrid, Mandžukić passa alla Juventus, con cui in quattro stagioni colleziona numerosi trofei, mantenendo un ruolo fondamentale almeno fino a quando, con l'avvicendamento tecnico tra Allegri e Sarri (2019-2020), inizia a perdere centralità in squadra fino ad autoescludersene, in accordo con la società.
Dopo un semestre all'Al-Duhail (2019-2020), Mandžukić lascia la squadra nel luglio 2020 e resta inattivo fino al gennaio 2021, quando firma il contratto col Milan: ma la sua presenza in campo si rivela, al contrario delle aspettative, del tutto anonima, anche a causa di ripetuti problemi fisici.
L'addio al Milan sui social
Ormai è ufficiale: la permanenza di Mandžukić a Milano ha avuto vita breve. Il suo saluto è affidato ai social: "E' stato un piacere giocare per il Milan. Sono grato alla dirigenza per avermi dato l'opportunità di giocare qui, al mister e al suo staff per il loro grande lavoro e ai miei compagni che non sono solo giocatori eccellenti ma anche un grande gruppo di ragazzi. Sono felice di aver contribuito a riportare questo grande club al ritorno in Champions League, il posto a cui appartiene e auguro a tutti, al club e non solo, il meglio per il futuro".
Mandzukic lascia il Milan dopo aver collezionato solo 11 presenze, di cui soltanto 2 da titolare, e nessuna rete, lasciando la delusione sia nella società sia in se stesso: avrebbe dovuto essere il vice di Ibrahimovic, ma i problemi fisici lo hanno tormentato per l'intera permanenza in casa rossonera. Di lui resta comunque memorabile il bel gesto di devolvere alla Fondazione Milan lo stipendio di marzo, percepito senza giocare a causa di un infortunio.
E adesso, quale sarà il suo futuro?
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