Marco Sportiello: il numero 2 tra i pali rossoneri

Sportiello è il secondo portiere del Milan: scopriamo di più su di lui e sulla sua carriera

Marco Sportiello, calciatore italiano classe ’92, di ruolo portiere. Attualmente militante nel Milan, è un giocatore perfettamente a suo agio sul campo, sia tra i pali della porta sia fuori area; abile anche con i piedi, è molto bravo a parare i calci piazzati e i rigori. Estremo difensore, Sportiello è un ottimo leader della difesa, in grado di guidare la fase difensiva della squadra con ottime capacità.

La carriera calcistica di Sportiello

Dopo aver mosso i primi passi sul campo di calcio a 6 anni, quando entra nella scuola calcio di Zibido San Giacomo, Marco Sportiello cresce calcisticamente nel florido vivaio dell’Atalanta, dove approda nel 1999; dopo 11 anni, nel 2010 viene ceduto al Seregno, in compartecipazione: qui esordisce, a 18 anni, nel campionato dilettantistico di Serie D. Al termine dell’annata, con 29 presenze all’attivo, rientra a Bergamo, prima di essere ceduto al Poggibonsi, sempre in compartecipazione, militante nel campionato di Seconda Divisione: così Sportiello esordisce tra i professionisti, giocando 34 partite in campionato, nel corso delle quali subisce 41 reti.

Per la stagione 2012-2013, la società orobica manda Sportiello al Carpi, in prestito: terminata l’annata con la prima storica promozione della squadra in Serie B, rientra a Bergamo con 37 presenze totali tra campionato e Coppa Italia, e 33 reti subite.

È il campionato 2013-2014 quando Marco Sportiello esordisce finalmente con la Dea come secondo portiere dietro ad Andrea Consigli: così, il 4 dicembre, a 21 anni di età, debutta nel match casalingo di Coppa Italia vinto per 2-0 ai danni del Sassuolo; per il debutto ufficiale in Serie A, invece, deve aspettare il 12 gennaio seguente, quando scende in campo da titolare nella gara interna contro il Catania, battuto per 2-1.

La prima stagione si chiude con sole 4 presenze totali, ma la successiva è quella che vede finalmente Sportiello eletto a portiere titolare della rosa orobica: inizia, così, a far parlare di sé per le sue ottime prestazioni, rivelandosi come uno dei migliori portieri della massima serie anche per la stagione 2015-2016.

Le cose peggiorano l’annata seguente quando, a causa di alcuni dissidi, Sportiello viene messo come seconda scelta dal Gasp, che gli preferisce il collega Etrit Berisha. Pertanto, nel corso della sessione invernale del calciomercato 2017, il portiere viene mandato in prestito alla Fiorentina fino al termine del campionato successivo: qui inizia come riserva di Ciprian Tătărușanu, per poi diventare titolare per l’annata seguente.

Dopo un’altra annata in prestito al Frosinone, neopromosso in Serie A, Sportiello gioca le successive 4 stagioni a Bergamo, come riserva prima di Pierluigi Gollini e poi di Juan Musso, prima di ritrovare una parziale titolarità nell’autunno del 2022, a causa dell’infortunio del collega, e nel finale del campionato.

A giugno del 2023, Sportiello viene ingaggiato a parametro zero dal Milan, come secondo portiere dietro al titolare Mike Maignan: il debutto con i rossoneri risale al 19 settembre seguente, quando subentra all’80’ nel match di UEFA Champions League contro il Newcastle Utd, terminato con un pareggio sullo 0-0; in massima serie, invece, scende in campo da titolare 4 giorni dopo, nell’1-0 sul Verona.

Alcune curiosità su Marco Sportiello

Ecco alcune curiosità su Sportiello:

• Cuore rossonero. Marco Sportiello non ha mai nascosto la sua fede milanista: fin dall’infanzia, il suo punto di riferimento è sempre stato Sebastiano Rossi, ex portiere rossonero. L’arrivo al Milan è sicuramente la realizzazione di un suo sogno nel cassetto! Una piccola curiosità: la moglie fa di cognome Abbiati, come uno dei più celebri e forti portieri rossoneri!
• Il numero 57. Sportiello porta sulle spalle il numero 57, un numero importante per la sua vita: sia la moglie che la figlia, infatti, sono nate il 5 luglio. Ed è il primo calciatore ad aver indossato questo numero nella storia del club dei Diavoli.
• La pallavolo. Se avesse dovuto dare ascolto agli zii, Marco sarebbe diventato un giocatore di pallavolo: è comunque appassionato di questo sport, “anche lì c'è sempre da buttarsi per "salvare" qualcosa”. Ma ormai era tardi: già da piccolo vedeva Sebastiano Rossi ovunque.

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