Baresi, eterno capitano rossonero, ha vissuto gli anni d'oro del Grande Milan, ma anche i momenti meno felici
Franco Baresi, Franchino Baresi all'anagrafe, classe 1960. Dirigente sportivo, allenatore ed ex difensore. Vicepresidente onorario del Milan. Campione del mondo 1982. Uno dei massimi talenti del calcio italiano, una bandiera del calcio di tutti i tempi. Kaiser Franz, come era soprannominato in onore di Franz Beckenbauer, lega la sua carriera professionistica al Milan, squadra in cui ha giocato per ben 20 stagioni, tra il 1977 e il 1997. Capitano rossonero per 15 stagioni, ha vinto sei scudetti di Serie A, tre Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, tre Supercoppe UEFA e quattro Supercoppe italiane. Baresi, insieme a Mauro Tassotti, Paolo Maldini e Alessandro Costacurta, ha composto uno di migliori reparti difensivi della storia del calcio internazionale.
Oltre alla carriera di club, Baresi è stato un caposaldo della Nazionale italiana per 14 anni: ha partecipato a 3 mondiali, Spagna 1982, Italia 1990 e Germania Ovest 1988, alzando la coppa al cielo nell'82, e ha indossato la fascia di capitano degli Azzurri dal 1991 al 1994.
Il numero 6: un numero diventato leggenda
Baresi era un libero carismatico, talentuoso e dotato di qualità tecniche e tattiche tali da permettergli di giocare anche da centrocampista, anche se il suo campo preferito è la difesa.
I suoi primi calci al pallone risalgono alla tenera età, ma il lancio nel mondo del calcio è il reclutamento nelle giovanili rossonere, arrivato a 15 anni dopo il "no" dell'Inter. L'esordio col Milan in prima squadra in serie maggiore risale al 1978, all'età di 17 anni; dopo alcuni momenti difficili, Baresi inizia ad ambientarsi nello spogliatoio e a farsi apprezzare anche dallo storico capitano rossonero Gianni Rivera, che, dopo averlo visto giocare poche partite, afferma: "Questo ragazzo farà molta strada".
E così è stato: una strada lastricata d'oro che ha portato Franco Baresi alle vette del successo e gli ha fatto conquistare la fama di cui ancora oggi, dopo più di 20 anni dal ritiro dal calcio giocato, gode in tutto il mondo.
Dopo anni di vittorie con il Grande Milan, ma anche di alti e bassi, comprese due retrocessioni in serie cadetta (una volta per lo scandalo scommesse ed un'altra meritata sul campo), giunto alla sua 700esima partita giocata con la maglia rossonera, Baresi annuncia il suo ritiro dal calcio giocato al termine della stagione 1996-1997, all'età di 37 anni: per la prima volta nella storia del calcio italiano, la società decide di ritirare la maglia numero 6 da lui indossata per tutti quegli anni. Nessuno, al Milan, lo potrà più portare: "Fu un gesto emozionante per me. C'è stata sempre riconoscenza nei miei confronti da parte della società".
Il post-ritiro dal campo e i riconoscimenti ricevuti
Ritiratosi dal calcio giocato, Baresi entra immediatamente nella dirigenza del Milan; dopo una breve esperienza, durata appena 81 giorni, nel 2002, come direttore tecnico del Fulham di Mohamed Al-Fayed, lascia la Premier League a causa di dissidi insanabili con il manager Jean Tigana e torna a Milano come allenatore della Primavera rossonera; dal 2008, entra a far parte della direzione marketing della società, che lo nomina vicepresidente onorario nel 2020.
Il nome di Franco Baresi campeggia nella lista della FIFA 100, l'elenco dei 125 calciatori viventi più talentuosi stilato da Pelé nel 2004, e nella Hall of Fame del calcio italiano (2013). Inoltre, il 16 dicembre 1999, in occasione della festa organizzata per celebrare il centenario del Milan, è stato eletto dai suoi tifosi "milanista del secolo", ovvero il giocatore più rappresentativo nella storia rossonera.
Sì, perché dire "Franco Baresi" è dire "Milan".
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