Boniperti, nipote d'arte, promessa del vivaio juventino, non sembra reggere il peso del cognome che porta
Filippo Boniperti, classe 1991. Talento discreto, personalità, ma muscolatura forse troppo fragile per affermarsi ad alti livelli. E un cognome forse troppo pesante per le sue spalle. Cresciuto nel vivaio bianconero, Filippo Boniperti è nipote del più famoso Giampiero Boniperti, bandiera e simbolo della Juventus. Un destino scritto nel DNA, in teoria. Ma una buona dose di sfortuna, problemi fisici ed infortuni ne limitano il percorso di crescita e la sua carriera calcistica si sviluppa tra Serie C e Serie B, con poche apparizioni in Serie A, senza arrivare mai all'apice. Fino a restare svincolato nel 2017.
La carriera calcistica di Boniperti
Il calcio gli scorre nelle vene: dopo aver frequentato per qualche tempo una scuola-calcio minore, a 6 anni, nel 1997, Boniperti è nel settore giovanile della Vecchia Signora, con i Pulcini.
Filippo percorre tutta la trafila delle giovanili bianconere e, nel 2008-2009, negli anni della ricostruzione post Calciopoli, approda dalla Berretti alla Primavera; la stagione 2010-2011 è quella della svolta: capitano della Primavera, Boniperti viene spesso aggregato alla prima squadra. Il 16 dicembre arriva l'esordio con i grandi, nella partita di Europa League contro il Manchester City; il debutto in Serie A arriva a fine anno, nell'ultima gara di campionato, il 22 maggio contro il Napoli.
Il primo anno di Boniperti tra i professionisti, però, non è a Torino: il ragazzo viene mandato in prestito all'Ascoli, militante in Serie B, con l'obiettivo di farlo giocare in una squadra con continuità e regolarità; poi, al Carpi, in Serie C1, dove vive quella che sarà la sua miglior stagione; infine, all'Empoli, in Serie A; ma arrivano sfortunati infortuni che lo mettono fuori dal gioco per vari mesi.
A gennaio 2013, il Parma rileva la sua comproprietà dalla Juventus: Boniperti vede così svanire il sogno di affermarsi un giorno nella stessa squadra del nonno.
Seguono il prestito al Crotone, in Serie B, e al Nova Gorica, società satellite del Parma, nel campionato sloveno; tornato a Parma, non riesce però a trovare spazio e, nell'estate del 2014, ottiene lo svincolo.
Chiamato dal Mantova, guidato da un giovane CT emergente, Ivan Juric, Boniperti gioca in Lega Pro, indossando la maglia da titolare: 26 presenze, 3 reti e 4 assist, nonostante un grave infortunio che gli fa perdere regolarità. Ma a fine stagione decide di passare all'Alessandria: dopo un buon inizio, di nuovo la sfortuna si accanisce contro di lui.
Tornato a Mantova per il 2016-2017, Boniperti cerca un nuovo rilancio che però non arriva; l'anno seguente è a Cuneo, ma anche qui non riesce a sfondare: ha solo 26 anni e si ritrova svincolato. Forse davvero il suo cognome è un peso troppo grande per lui.
Alcune curiosità su Filippo Boniperti
Ecco alcune curiosità sul giovane Boniperti:
· È figlio e nipote d'arte: il padre, Giampaolo, classe 1961, ha giocato nel settore giovanile della Juventus e poi nei Toronto Blizzard; ma è il nonno, Giampiero, quello che ha fatto carriera, diventando bandiera bianconera, di cui è stato miglior marcatore per tantissimi anni, superato solo nel 2010 da Alex Del Piero.
· Sfortuna: Filippo Boniperti non si può certo definire un ragazzo fortunato. Ha il pallone che gli scorre nelle vene e porta un cognome pesante sulle spalle…ma la vita gli ha giocato brutti scherzi: problemi fisici e infortuni ne hanno influenzato le prestazioni e, quindi, la carriera.
· Modelli e idoli: il nonno ha fatto la storia della Juve, ma i suoi modelli sono gli stessi degli altri suoi coetanei: il suo mito è Del Piero, ma il suo idolo è Ronaldinho.
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