Zoff è senza dubbio uno dei più grandi portieri della storia del calcio italiano e internazionale
Dino Zoff, classe 1942. Ex portiere e allenatore di calcio. Campione d'Europa 1968 e campione del mondo 1982. Una leggenda del calcio italiano nonché uno dei più grandi portieri della storia del calcio a livello mondiale.
Zoff e Juventus, Zoff e Nazionale: un doppio binomio di successi e record
La carriera di Zoff è strettamente legata alla Juventus, club in cui ha giocato per undici anni a cavallo tra il 1970 e il 1980, senza mai saltare un match in campionato: 479 presenze, 330 in Serie A; sei campionati vinti, due Coppa Italia e una Coppa UEFA. E poi ne è diventato allenatore, nel 1990, divenendo il primo tecnico ad alzare al cielo una Coppa UEFA prima da calciatore e poi da allenatore.
Ma dire "Zoff" significa anche dire "Nazionale": con gli Azzurri ha partecipato a due Europei e quattro Mondiali, ottenendo inoltre il secondo posto agli Europei 2000 da allenatore. Ha alzato la Coppa del Mondo 1982 da capitano e da calciatore più anziano nella storia della competizione, con i suoi 40 anni di età; inoltre, è l'unico giocatore italiano ad aver ottenuto il titolo sia di campione d'Europa che del mondo.
Zoff detiene, inoltre, il record mondiale di imbattibilità per squadre nazionali e il record di calciatore con il maggior numero di partite disputate in Serie A e in Nazionale (rispettivamente 570 e 112 presenze) prima di essere superato in entrambe le voci statistiche da Paolo Maldini.
La duplice carriera di Zoff: dai pali alla panchina
Come estremo difensore, Zoff si distingueva per affidabilità, freddezza, sicurezza nelle uscite e sobrietà negli interventi, efficaci più che spettacolari; dotato di grande personalità, era un vero e proprio leader silenzioso, capace di mantenere eccellenti condizioni di forma fisica per tutta la sua carriera. Il più grande portiere della storia del calcio italiano, almeno finché Gigi Buffon non iniziasse a godere di altrettanta considerazione, tanto da alimentare dibattiti riguardo a chi sia il migliore tra i due.
Come portiere, dopo essere cresciuto nella Marianese ed aver ricevuto una bocciatura ai provini con Inter e Juventus a 14 anni per la bassa statura (160 cm circa), Zoff entra nell'Udinese dopo essere cresciuto di ben 22 cm, grazie allo sviluppo e, a detta sua, all'alimentazione impartitagli dalla nonna a base di uova.
Mantova, Napoli, Juventus: ai bianconeri sono legate tutte le sue vittorie maggiori, sia da calciatore, sia, successivamente, da allenatore. E appesi gli scarpini al chiodo, Zoff rimane inizialmente alla Juve, come preparatore atletico dei portieri; poi diventa selezionatore per la FIGC dell'Italia olimpica, che porta alle Olimpiadi di Seul 1988, per fare poi ritorno alla società bianconera, stavolta come tecnico della prima squadra, che allena per due stagioni (1988-1990), per poi passare alla Lazio, società di cui fu anche presidente.
Come allenatore, Zoff proponeva una visione di calcio affine alla cosiddetta "zona mista", ovvero un mix tra lo storico gioco all'italiana e le innovazioni zoniste introdotte tra gli anni '70 e '80, fuggendo da schemi e moduli predefiniti e preferendo piuttosto instaurare un rapporto umano con la rosa che aveva a disposizione.
Nel 1998 viene chiamato sulla panchina della Nazionale maggiore, che porta agli Europei 2000, persi nella finale contro la Francia al golden goal nei tempi supplementari: fortemente criticato da Silvio Berlusconi per le sue scelte tattiche, Zoff rassegna le proprie dimissioni. Dopo cinque anni, nel 2004, diventa CT della Fiorentina, che porta alla salvezza, ritirandosi definitivamente dal mondo del calcio a fine stagione.
Ma ancora oggi "Zoff" è sinonimo di "leggenda".
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