Davide Calabria: dai fischi di San Siro alla rinascita. Il terzino rossonero è uno dei simboli dell'exploit del Milan
Il calcio non è solo tecnica e tattica, ma anche e aggiungeremmo soprattutto testa. La differenza tra un campione e un normale calciatore molte volte sta nella fermezza delle proprie decisioni, nella personalità, nella gestione delle forze e in particolare delle pressioni interne (concorrenza nel ruolo) ed esterne (tifosi, media ecc.). Davide Calabria rappresenta uno degli esempi della gestione Pioli che ha trovato più giovamento dall' "effetto Ibra".
La sua carriera
Nasce ad Adro, nella Provincia di Brescia, il 6 dicembre 1996. Calabria nasce centrocampista, e comincerà ad occupare il ruolo di terzino destro, sua attuale posizione, dal settore Allievi. La sua non eccelsa struttura fisica è compensata da grande grinta e velocità tanto da guadagnarsi l'appellativo di Fresbee, coniato la prima volta dal noto telecronista rossonero Pellegatti.
Muove i suoi primi passi nelle Virtus Adrense, società del suo paese, dove ci rimarrà per 5 stagioni. Dopo vari provini, compresi quelli presso il Brescia Calcio e l'Atalanta, passa al Milan a 11 anni, cominciando nella categoria esordienti. Il 30 maggio 2015, a soli 18 anni, esordisce in Serie A, con Pippo Inzaghi, durante la partita Atalanta-Milan finita 1-3. Nella stagione 2015-2016 con Sinisa Mihajlovic ottiene la sua seconda presenza, il 19 settembre 2015, vinta dal Milan per 3-2 ai danni del Palermo. Una settimana dopo, sfruttando l'infortunio di Abate, gioca addirittura da titolare, allo stadio Friuli. A fine stagione saranno 6 le presenze messe a referto. La stagione della svolta è quella però 2017-2018, quando in panchina siede Gennaro Gattuso. Esordisce in Europa League nei play-off contro lo Skopje e realizza il suo primo gol in A nella vittoria del Milan sulla Roma allo Stadio Olimpico. A fine stagione totalizzerà 30 presenze. La definitiva consacrazione è quella della stagione 2019-2020, quando sulla panchina arriva Stefano Pioli. Nelle prime partite si alternerà frequentemente con Conti ma in seguito, complice anche l'infortunio di quest'ultimo, entra in pianta stabile tra i titolari ottenendo piena fiducia dall'allenatore e dai compagni. Il 18 luglio arriva la seconda rete in campionato e il 29 novembre ha festeggiato le 100 presenze in Serie A. Può vantare anche l'esordio con la Nazionale maggiore, grazie alla possibilità concessagli dal CT Roberto Mancini, in Italia-Estonia vinta 4-0 allo stadio Artemio Franchi di Firenze.
I motivi dell'exploit
Davide Calabria è uno dei tanti giocatori del Milan che prima della pandemia era nella lista dei più bersagliati dai fischi dei tifosi. Parliamo di un altro Milan, quello incompiuto, con lo spettro del fallimento ad attenderlo al varco di fine stagione. Poi la svolta. Prima il mancato arrivo di Ragnick, poi la fiducia a Pioli. È l'inizio di una nuova era. Per tutti i tesserati dell'A.C. Milan. Un'onda di imbattibilità che ancora nessun dei giocatori si è scrollato di dosso. È il Milan della rinascita, e Calabria è uno degli artefici e degli emblemi allo stesso tempo. I fischi si sono trasformati in prestazioni straripanti. Calabria corre, si batte, è maturo. E la sua maturità si denota dalla capacità di "mascherare" le sue lacune, quelle tecniche, compensate di gran lunga dal grande senso tattico, che ora lo rendono un giocatore non solo forte difensivamente ma anche bravo ad offendere. E in tal senso l'effetto positivo portato da Zlatan Ibrahimovic ha fatto il suo corso. La vena di un uomo vincente, prima che calciatore, ha portato giovamento a tutto l'ambiente rossonero.
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Egidio De Padova
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