Cristiano Ronaldo come Pelé

767 reti come O Rei, CR7 punta Romario: servono i suoi gol per il momento decisivo della stagione tra Champions e campionato

Anche un semplice Juventus-Spezia può passare alla storia. Non tanto per il risultato finale, un 3-0 secco anche se i liguri sono riusciti a mettere in difficoltà i bianconeri per circa un’ora, o per l’importanza del successo di Andrea Pirlo, che continua a rincorrere le milanesi ma per il momento non riesce ad accorciare le distanze sull’Inter capolista, quanro per una rete in particolare. E’ quella di Cristiano Ronaldo, arrivata nel finale dopo tanti tentativi andati a vuoto: qualcuno fuori, qualcun altro parato da Provedel, una punizione respinta dalla barriera e uno spinto fuori dal palo interno. All’89, il portoghese trova la zampata giusta e riscrive la storia: è il gol numero 767 in carriera. E, soprattutto, è la rete che gli permette di agguantare un certo Pelé, uno dei più grandi di sempre in questo sport. La diatriba, in realtà, continua, anche perché O Rei sui social continua a scrivere di averne segnati addirittura 1283, ma gli almanacchi dicono altro. Adesso, Ronaldo ha già un nuovo obiettivo nella testa e nei piedi, ed è già partito il countdown per la nuova conquista.

Obiettivo Romario

C’è un altro grandissimo del calcio ad essere finito nel mirino di CR7. Anche lui è brasiliano, ma ha iniziato a giocare proprio quando Pelé aveva appena smesso. Si tratta di Romário de Souza Faria, o forse sarebbe meglio chiamarlo semplicemente Romario, un altro dei più forti di sempre. Anche in questo caso ci sono controversie sul numero di gol segnati in carriera, ma la posizione più forte lo fissa a quota 772. E vorrebbe dire soltanto cinque in più di Ronaldo, il quale ora punta al sorpasso. Con la media stagionale che sta tenendo CR7, l’aggancio può arrivare già entro fine mese, anche perché la Juventus avrà cinque impegni da qui alla sosta del prossimo 22 marzo. E saranno partite fondamentali, tra Champions League e campionato i bianconeri non possono sbagliare nemmeno un colpo.

Tra rimonte e sogni

Il tour de force arriva nel momento peggiore. Perché la Juve, pur vincendo 3-0 contro lo Spezia, non è sembrata particolarmente brillante, e soprattutto perché l’emergenza infortuni fatica a rientrare. Domani sarà soltanto la prima tappa di un percorso che fino alla sosta è di poco più di due settimane, ma che prevede tantissimi ostacoli. Tra la Lazio in programma domani nell'anticipo della 26esima di serie A e il Benevento del 21 marzo, i bianconeri avranno cinque partite in 16 giorni. Martedì ci sarà il delicatissimo ritorno di Champions contro il Porto, domenica 14 la trasferta in Sardegna contro un Cagliari rigenerato dalla cura Semplici, mercoledì 17 il tanto atteso recupero della terza giornata contro il Napoli. Ronaldo e compagni non possono sbagliare nemmeno un appuntamento: da una parte c’è da proseguire l’avventura in coppa, cercando di evitare un’altra clamorosa eliminazione agli ottavi, e dall’altra non si può perdere ulteriore terreno dall’Inter, che ha vinto anche a Parma e si è riportata a +10. E’ questo il momento chiave della stagione della Juve.

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Emanuele Pastorella
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