Ekdal, ha militato in varie formazioni italiane (e non solo) prima di approdare a Genova
Albin Ekdal, nato a Stoccolma nel 1989, figlio di un noto giornalista televisivo, Lennart Ekdal, e di un'ostetrica, è un centrocampista della Sampdoria e della Nazionale svedese; ha un fratello, Hjalmar, anch'egli calciatore (nello DjurgÃ¥rdens IF). Ha una compagna, Camilla Sjödahl-Essen, dalla quale ha avuto una figlia: di lei, si sa poco, se non che è una bellezza acqua e sapone, che vanta oltre 10.000 followers su Instagram.
Dalla Svezia all'Italia: la carriera sul campo di Ekdal
Ekdal cresce nelle giovanili dell'IF Brommapojkarna, dove a soli 15 anni viene notato dagli osservatori del Chelsea, ma il ragazzo decide di ascoltare il consiglio del padre di restare a Stoccolma e terminare gli studi. A 17 anni, nel 2007, debutta in prima squadra nel campionato svedese.
Ma il giovane continua ad attirare i grandi club internazionali e l'anno seguente firma un contratto quadriennale con la Juventus, con cui colleziona ben poche presenze. Nel 2009, la società bianconera cede Ekdal in prestito al Siena, e poi al Bologna in comproprietà; nel 2011, viene acquistato per metà del suo cartellino dal Cagliari: è il primo calciatore svedese nella storia del club, che l'anno successivo rileva l'intero cartellino, crescendo il giovane centrocampista fino alla cessione all'Amburgo (2015).
Dopo tre stagioni, Ekdal lascia la Germania e fa ritorno in Italia, dove esordisce con la maglia della Sampdoria nel 2018: è qui che continua a giocare, innamorato dei colori del club.
La sua carriera lo vede indossare anche la maglia della Nazionale svedese, prima in Under, poi con la Nazionale maggiore (2011), con cui gioca anche alcune partite di qualificazione ai Mondiali 2014, agli Europei 2016 e ai Mondiali 2018.
Nel 2013, Ekdal riceve dalla Swedish Football Association il premio come miglior centrocampista svedese dell'anno, definito "giocatore tattico, elegante e sicuro, e con brillanti idee di gioco".
Curiosità su Ekdal: dalla battaglia contro l'omofobia al Covid-19
Il 29 luglio 2019, Ekdal si rende protagonista di uno spot contro il sessismo nel mondo dello sport e del calcio: nel corso dell'evento "Sport vs Omofobia, una partita da vincere", organizzato presso il Parlamento Europeo a Bruxelles, viene invitato a partecipare inviando un video di denuncia all'omofobia nel mondo del calcio. "Tutti dovrebbero sentirsi liberi di fare coming out. (...) Sfortunatamente nel nostro sport non è così: solo otto giocatori hanno dichiarato di essere omosessuali. (...) Quello del calcio è un ambiente dove l'omofobia è ancora diffusa. (...) Ogni volta che un ragazzino appende le scarpe al chiodo e smette di giocare perché non è accettato nello spogliatoio della sua squadra o di chi lo circonda, è una sconfitta per il mondo del calcio".
Albin Ekdal è tra i tanti calciatori che in questa pandemia sono stati colpiti dal Coronavirus, ma non è ancora riuscito a lasciarsi la vicenda alle spalle e a ritrovare la serenità, sul campo e nella vita privata. Se, dal punto di vista sanitario, descrive al quotidiano svedese Expressen la sua positività al Covid-19 con i sintomi di "una comune influenza (...) dolori articolari, mal di testa, febbre nemmeno altissima", sul fronte psicologico è rimasto particolarmente segnato: "Ora vorrei solo che il mondo tornasse in un qualche tipo di normalità, per la salute delle persone e perché nessuno possa perdere il lavoro". Desiderio comune a tutti noi.
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