In questo articolo scopriremo la carriera e le curiosità circa la vita del calciatore Pjanic, che attualmente veste la maglia bianconera.
Miralem Pjanic, classe 1990, è nato in Bosnia ma ha anche la nazionalità lussemburghese, stato in cui si è rifugiato insieme alla famiglia quando nella sua terra d'origine ci sono stati dei tumulti a causa della guerra. Pjanic conosce ben sette lingue quindi, in qualsiasi squadra si trovi, riesce a comunicare bene con i suoi compagni e con l'allenatore.
Gli esordi
Pjanic gioca in centrocampo la sua specialità è quella di confondere gli avversari e andare dritto in porta. Ha anche dei tiri piazzati molto potenti e recapita passaggi particolarmente precisi, ecco perché il centrocampo è la sua posizione ideale sul terreno di gioco. Si tratta di un atleta eclettico che riesce a dare il suo meglio pure come ala destra o trequartista.
Pjanic inizia nel FC Schifflange, una squadra lussemburghese che gioca in prima divisione, la sua bravura fa sì che l'allenatore lo schieri in partite importanti nonostante la sua giovane età.
Dal 2004 si trasferisce in Francia: prima giocando con i Melts e poi, 4 anni dopo, con all'Olympique Lione. Il 2008 è il suo anno d'oro, viene consacrato nell'olimpo dei migliori grazie anche ai consigli del suo compagno di squadra: Juninho Pernambucano con il quale si allena nei calci piazzati. In quell'anno si distingue nella Champions League, il torneo che tutti i calciatori sognano perché vi partecipano solo le formazioni particolarmente forti.
Nel 2011 arriva in Italia, prima milita nella Roma e poi, 5 anni più tardi, dopo aver segnato 90 gol, viene acquistato dalla Juventus che spende 32 milioni di euro per averlo. Con la formazione di Torino vince 4 scudetti, due Coppe Italia, e una Supercoppa Italiana. Nel 2020 passa al Barcellona, in seguito a uno scambio con Arthur Melo.
Parallelamente alla sua carriera nelle differenti società, Pjanic gioca anche nella nazionale del suo paese: la Bosnia.
Curiosità su Pjanic
Il soprannome di Pjanic è "il pianista", egli apprezza particolarmente questo nomignolo che gli hanno dato perché descrive bene una sua capacità di essere raffinato ed elegante quando è in campo. I suoi movimenti, puliti ed efficaci, lo fanno sembrare un musicista che muove le dita sulla tastiera del proprio strumento.
Pjanic avendo il doppio passaporto potrebbe giocare sia nella nazionale bosniaca che in quella lussemburghese. Egli ha scelto, però, lo stato che gli ha dato i natali in quanto è molto legato a questa terra. Tale decisione, inoltre, ha portato fortuna alla nazionale bosniaca, infatti nel 2014 si è qualificata per la prima volta ai Mondiali.
L'infanzia di Pjanic non è stata facile, da piccolissimo è dovuto andare via dalla Bosnia in cui impazzava la guerra. Non fu una passeggiata ottenere il visto per sua mamma e suo padre, anch'egli calciatore in terza divisione. Alla fine la famiglia, però, riuscì ad approdare nel Lussemburgo: i coniugi Pjanic lavoravano giorno e notte per i loro figli anche con doppi turni. Si tratta di un nucleo familiare particolarmente unito che ancora oggi è legatissimo, per il calciatore, che ha anche un fratello e una sorella, infatti, i suoi sono un punto di riferimento molto importante.
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