Col 0-4 ai gigliati è terzo posto in classifica a 3 dalla vetta: la Lazio vola
Estate come sempre con molti rumors in casa laziale, che, come ogni mercato, viene assediata dalle voci riguardo le partenze dei suoi pezzi pregiati. Come da 3 anni a questa parte però alla fine sia Luis Alberto che il Sergente Milikovic Savic continuano a rimanere nella capitale e a trascinare la squadra in Serie A, che comunque nel mercato si è rafforzata.
Si, perché se la società di Lotito è riuscita a mantenere le sue colonne nello scacchiere di Sarri, ha regalato all'allenatore toscano anche altre pedine funzionali al suo gioco, su di tutte Romagnoli, preso a 0 dopo la scadenza di contratto col Milan. Oltre a lui cambio anche in porta, con Provedel che alla fine ha vinto l'avvicendamento con Maximiano e che ora è il titolare a tutti gli effetti.
Una Lazio che segna tanto e incassa poco: può essere l'anno giusto?
Oltre al gioco, la cosa che più impressiona fino a qui della squadra di Sarri sono i numeri. Gli aquilotti, infatti, hanno messo a segno 21 reti in 9 gare, secondo miglior attacco solo dietro al Napoli, e ne hanno incassati la miseria di 5, miglior dato a pari merito con l'Atalanta.
Se il numero di goal fatti è molto simile a quello della stessa giornata dello scorso anno (21 a 19) a fare assolutamente scalpore sono quante poche reti ha incassato la retroguardia, che la scorsa stagione a questo punto ne aveva presi 21, 4 volte tanti.
Questo dato risalta anche alla fine ovviamente nei punti fatti, che sono passati da 14 ai 20 di questa stagione.
Una squadra che dunque si sta rivelando una delle sorprese di questa annata, perché nonostante da sempre sia una delle candidate ad un posto in Europa, la scarsa personalità e i troppi passi falsi (vedasi il 5-1 contro il Midtjilland in Europa League) ne avevano sempre compromesso ultimamente l'arrivo in Champions. E a Roma sperano che di passi falsi in questa stagione ce ne siano il meno possibile.
Alessio Russo
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