Due delle migliori difese dello scorso anno ora non reggono più: cosa è cambiato
Da sempre il modo di dire ricorrente riguardo al campionato di Serie A, uno dei più se non il più tattico d'Europa, è quello che dice che la miglior difesa alla fine sarà quella che si porta a casa il titolo. Negli ultimi anni effettivamente il detto è stato praticamente sempre rispettato, col Milan di Pioli che lo scorso anno è stata la miglior difesa di tutte e con la Juve dei 9 scudetti consecutivi che ha sempre messo le proprie fondamenta in una difesa solidissima.
Milan come già detto che la scorsa stagione era stata la retroguardia meno battuta con 31 reti incassate su 38 giornate. Poco lontano però è finita pure l'Inter, che alla fine della stagione aveva al passivo 32 reti subite. Numeri da top, col Napoli arrivato terzo che aveva esattamente gli stessi numeri del Milan. Ma ora da inizio stagione, che è successo alle difese delle milanesi?
Qui Milan: controtendenza rispetto all'anno scorso per mancanza di equilibrio?
I rossoneri, invidiati davvero da tutti la scorsa stagione dove sembravano insuperabili dietro, principalmente nelle ultime e decisive giornate di campionato, hanno iniziato la stagione incassando ben 8 reti in 7 gare disputate, con Maignan che ha mantenuto il clean sheet solamente nelle gare contro il Bologna e il Sassuolo.
Una retroguardia che alle volte è sembrata troppo svagata e che ha commesso errori a cui non eravamo abituati ad assistere, con Tomori molto sottotono in particolare rispetto allo scorso anno, come dimostra anche la rete decisiva messa a segno da Simeone nell'ultima giornata, dove il difensore inglese si è perso completamente la marcatura. Nemmeno il ritorno di Kjaer ha reso più solido il reparto che tante gioie ha dato al Diavolo, col Vichingo che comunque piano piano sta riprendendo il ritmo partita e sicuramente potrà dare una mano ai compagni.
Ma la vera domanda è: la cessione di Kessie può essere un fattore per questo motivo?
Per quanto riguarda il modulo, il tecnico Pioli non ha assolutamente cambiato nulla del suo 4-2-3-1 che tanto ha fatto bene lo scorso anno, però sicuramente la fisicità in mezzo al campo di Kessie potrebbe essere uno dei fattori che stanno mettendo più in difficoltà la fase difensiva del Milan. Giocando sul centro-sinistra, l'ivoriano era spesso portato a coprire i buchi lasciati da Theo, in costante proiezione offensiva, con Tonali, il sostituto naturale di questa stagione, che per caratteristiche è sicuramente più offensivo dell'ex "presidente". Toccherà dunque fare qualche analisi in queste due settimane di stop, per ripristinare la fase di gioco che sicuramente ha portato il Diavolo alla conquista dello scorso scudetto.
Un Inter distratta: per quale ragione la difesa non gira
Non allontanandoci troppo e raggiungendo l'altra parte del Naviglio, anche la squadra di Inzaghi, che effettivamente verte in una condizione di crisi ben più marcata rispetto ai cugini, sta soffrendo maledettamente in fase difensiva nonostante nulla sia cambiato rispetto alla scorsa stagione. Le 11 reti incassate in sole 7 gare fanno davvero preoccupare, come la preparazione fisica precarai dei giocatori che sembrano molto lontani dalla loro forma ottimale.
Difendendo a 3 i fattori cambiano rispetto a quelli della squadra di Pioli: sì conta l'equilibrio della squadra ma soprattutto le abilità individuali dei giocatori, che spesso si ritrovano a fronteggiare l'1vs1 con gli avanti avversari.
Partendo da destra, Milan Skriniar è sicuramente uno dei difensori più forti dell'intera lega e non a caso il PSG era disposto ad offrire più di 60M per accaparrarsi le sue prestazioni per questa stagione. Forse proprio per queste voci di mercato il difensore slovacco, tra l'altro autore di un'autorete nell'ultima gara, è sembrato più distratto rispetto agli anni passati, ritrovandosi più volte fuori posizione o superabile agilmente nell'1vs1, il suo marchio di fabbrica.
Passando al centro, De Vrij non da più troppe garanzie e già nella passata stagione era stato messo più volte in discussione e nelle ultime due gare è addirittura partito fuori in favore di Acerbi. Il centrale ex Lazio si candida dunque per prendere il posto dell'olandese, che comunque non è apparso formidabile fino a qua.
Per quanto riguarda la parte sinistra, anche in questo caso i dubbi rimangono, con Bastoni e Dimarco che non hanno dato quella stabilità difensiva richiesta. Il centrale ex-Parma sicuramente è difensore più puro rispetto a Dimarco, più adattato alla posizione per le sue spiccate qualità di impostazione, ma anche lui non ha dato garanzie per quanto riguarda la tenuta difensiva, prestazioni sottotono con l'ultima culminata addirittura con la sostituzione nel primo tempo contro l'Udinese a causa dell'ammonizione appena ricevuta.
Da menzionare in questo caso anche il portiere, perché se Maignan è indiscutibilmente uno dei pilastri del Milan, Handanovic, capitano e simbolo dell'Inter, è già stato messo in discussione diverse volte. Lo sloveno non ha fornito prestazioni super da inizio stagione e le voci sul possibile avvicendamento con Onana pronto a prendersi il posto fisso tra i pali sembrano farsi più insistenti. L'ultima parola l'avrà Inzaghi, che comunque al momento da ancora fiducia al suo numero 1.
Alessio Russo
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