Intervista speciale lo Scomm

Benvenuti nel suo Tempio, intervista speciale lo.Scomm
 

“Perché de spazio sur trono, ce sta pe una persona sola”

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Oggi siamo qui con un’intervista a uno dei personaggi più discussi del mondo del betting online, uno che la gente o segue ciecamente o cerca di distruggere. Siamo con LoScomm che per il giorno del suo ventiquattresimo compleanno ci racconta un po’ di più della sua esperienza in questi anni come tipster.

D: “Ormai è passato davvero tanto tempo da quando hai iniziato questo tuo percorso nel betting online, ma ti ricordi quando hai giocato la prima schedina?”

Scomm: “Mi ricordo che la prima schedina che feci la giocai un sabato pomeriggio con mio padre, e questa di giocare nel weekend diventò quasi un’abitudine con lui. Sai, può sembrare stupido questo discorso, ma per chi non ha avuto o non ha un rapporto giornaliero col proprio padre, anche una schedina al weekend può farti legare un po’ di più a lui.”   

D: “Cosa è per te l’essere tipster? Cosa ne pensi di questo lavoro?”

Scomm: “Per prima cosa non per tutti quello del tipster è un lavoro. C’è gente che lo fa solo per passatempo, per divertirsi o semplicemente per passione; io per il tempo che ci passo a studiare e per le entrate economiche che ho, lo considero come un lavoro a tutti gli effetti. È un lavoro molto complicato, dove emergere è veramente difficile. Vedo ragazzi aprirsi decine di pagine ogni giorno. Ma è un po’ come nel mondo del calcio, i calciatori che alla fine riescono a raggiungere la Serie A sono in percentuale pochissimi rispetto a tutti i ragazzi che ci sono nelle scuole calcio.

 

Se dovessi dare un consiglio ad un ragazzo che vorrebbe iniziare a farsi strada in questo mondo sarebbe quello di avere spalle larghe e molta forza di volontà nel voler arrivare fino in fondo

Soprattutto di non demoralizzarsi quando nota che in pochi lo conoscono o gli danno retta, perché è in quel momento continuando a metterci tutto l’impegno possibile che si forma il tipster, non quando si hanno già 100 mila seguaci e hai le tue entrate e la tua fama. Serve costanza per riuscire ad affermarsi, e anche molti sacrifici. Svegliarsi alle 8 della domenica mattina per studiarsi il palinsesto prima di pubblicare una giocata ad esempio implica il non uscire a far serata fino a tardi il sabato sera. Sono tutti sacrifici che possono sembrare stupidi per chi vede questa cosa come un divertimento o un hobby, che però sono fondamentali per chi su questo vuole costruirci un lavoro.”

D: “Mentre invece dopo l’infortunio che ti ha impedito di continuare la tua carriera nel calcio a 5, il tuo rapporto con lo sport è cambiato?”

Scomm: “Lo sport per me è sempre stato una sorta di antidepressivo, un momento dove la mente si allontanava dalle ansie che potevano provenire dalla famiglia, dalla scuola.. È una cosa che ho sempre vissuto con la massima serietà perché ci tenevo molto. E poi, nel momento in cui mi feci male, ricevetti una bella botta, dato che le operazioni a cui dovevo sottopormi erano molto costose e io non disponevo dei soldi per farle. Ora sfortunatamente mi ritrovo a non poter nemmeno fare una corsetta nel parco. Da quel momento il mio rapporto con lo sport giocato si è chiuso. E noto che questa è una mancanza che sento molto perché, mentre una volta potevo sfogare la rabbia sul campo, ora devo tenermi tutto dentro e magari mi capita di esternarla con le persone che mi circondano. E posso anche dire che le sensazioni che mi dava lo sport, le ritrovo in maniera molto minore quando seguo una giocata.
 

Le vibrazioni di uno spogliatoio al sabato pomeriggio prima di una partita sono tutte positive, quelle che senti prima dell’ultimo match di una schedina condivisa con 100 mila persone non sono sempre tutte così piacevoli. Quando vinci diventi un eroe, quando perdi hai un esercito pronto ad insultarti.

D: “Seguendo il tuo profilo Instagram si nota di come prima di pubblicare una giocata hai sempre i tuoi rituali scaramantici. Cosa ne pensi della fortuna?”

Scomm: “Si, come già ho detto più volte sono una persona molto scaramantica, perché credo nell’esistenza sia della buona che della cattiva sorte. Questo mi spinge a ripercorrere delle azioni che in passato ho notato portarmi fortuna, ad esempio il giorno che decisi di mettere queste storie su Instagram mentre faccio il bagno in mezzo a prezzemoli e finocchi e da quel momento in poi non perdo più una giocata. E molte persone mi scrivono addirittura che è il bagno quello che ha tolto la sfortuna. Adesso, può essere solo una leggenda questa del proverbio (occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio), però io non posso non credere che non mi abbia aiutato.

Poi a parte questi rituali, indosso sempre due ciondoli al collo, uno di mio padre e uno di mia madre e poi una collana datami da mio nonno. Quindi mi porto tutta la famiglia con me.

E poi, ogni volta che sto per pubblicare una giocata che reputo davvero importante, ho questo iter: corsetta/passeggiata al parco durante la mattina, passaggio dal barbiere per farmi barba e capelli ed infine il digiuno a pranzo. Queste sono normalmente le azioni di un sabato dove pubblicherò una giocata in cui credo molto. Anche se molto probabilmente il bagno nel prezzemolo e finocchio si aggiungerà alla fine della corsetta al parco (ride).”

D: “Il povero vuole diventare ricco, il ricco vuole diventare re e il re non è soddisfatto fino a che non regna su tutto”. Questa è la didascalia che hai scritto sotto un post di Instagram del 25 ottobre 2019. Ci puoi spiegare per te da dove viene questo senso di potere? È una cosa intrinseca nel tuo carattere oppure per raggiungere l’apice hai bisogno comunque dell’approvazione degli altri?”

Continua l'intervista a Pagina 2