Isner-Mahut, la partita più lunga della storia del tennis

La partita dei record: Isner-Mahut di Wimbledon 2011 è la più lunga di sempre

Una delle peculiarità del tennis è che si sa quando una partita inizia, mai quando finisce. Non c’è un timer, quindi potenzialmente qualsiasi match può durare in eterno. Ci sono andati vicini, al primo turno dell’edizione 2011 del torneo di Wimbledon, il gigante statunitense John Isner e il francese Nicolas Mahut, protagonisti della partita più lunga della storia del tennis, terminata con il punteggio di 6-4 3-6 6-7 7-6 70-68 in favore del primo. I due si diedero battaglia per 11 ore e 5 minuti, spalmate su tre giorni e con l’interesse lievitato a metà del secondo, quando si capì che sul Campo 18 dell’All England Club stava accadendo qualcosa di storico, destinato a rimanere per sempre nei libri della racchetta.

La partita più lunga di tennis: ecco come andò

Il match, giocato fra il 22 e il 24 giugno (e disponibile per intero sul canale YouTube di Wimbledon), ha compiuto dieci anni la scorsa estate, ed è ricordato con una targa celebrativa affissa all’ingresso del Court 18. Nel primo giorno vennero giocati quattro set, prima dello stop per oscurità poco dopo le 21, ma fino a lì tutto normale. Nel secondo, invece, la sfida entrò nella leggenda proseguendo dalle 14.05 alle 21.09, quando sul punteggio di 59-59 al quinto set (che al tempo non prevedeva il tie-break) il duello venne fermato di nuovo per l’arrivo del buio, quando sulle tribune c’era gente assiepata in ogni centimetro e pure gli incontri dei big erano passati in secondo piano. Il terzo giorno la conclusione, dopo poco più di un’ora di gioco, quando Isner riuscì a prendersi il successo azzeccando un passante di rovescio sul quinto match-point.

Tutti i record della partita più lunga della storia del tennis

La sfida, curiosamente rigiocata al primo turno dell’edizione successiva dei Championships (vinse di nuovo Isner, però in tre set), è stata la partita più lunga della storia del tennis sia per minutaggio sia per i 183 game giocati, infrangendo anche tanti altri record. Il maggior numero di game in un set (138), quello di punti giocati (980, con Mahut che ne ha vinti 24 in più del rivale ma ha perso il match), il primato di 113 ace dello statunitense e la bellezza di 168 game senza l’ombra di un break, da metà secondo set fino a quello del 70-68. Addirittura, nel corso del match si bloccarono sia il tabellone a bordo campo, programmato solo fino al 47-47, sia il live score sul sito del torneo, che una volta raggiunto il 50-50 ripartì dallo 0-0.

La svolta nella carriera di John Isner: top-10 in pochi mesi

All’indomani di quella vittoria, Isner faticava a reggersi in piedi e perse malamente contro Thiemo De Bakker, ma quel match ha rappresentato la svolta della sua carriera. Meno di un anno più tardi il gigante della North Carolina è arrivato fra i primi 10 della classifica ATP, e poi ha vinto una quindicina di titoli nel circuito maggiore, fra i quali spicca il Masters 1000 di Miami, "gemello" dell'evento di Indian Wells. Mahut, invece, è diventato fortissimo in doppio vincendo tutti i tornei del Grande Slam con Pierre-Hugues Herbert e arrivando al numero 1 del mondo, mentre in singolare è ricordato soprattutto per quell’incontro. Gli ha dedicato anche un libro, Le match de ma vie (Il match della mia vita), scritto con Philippe Bouin e pubblicato nel 2011.

Le conseguenze della partita più lunga della storia del tennis

Oltre ad aver segnato le carriere dei due giocatori, il match Isner-Mahut di Wimbledon 2011 ha avuto un impatto importante anche sul futuro del tennis, visto che è stato più volte utilizzato come esempio per incentivare un cambio nei regolamenti, portando all’introduzione del tie-break nel quinto set. Oggi, fatta eccezione per il Roland Garros, lo prevedono tutti i tornei del Grande Slam: ad Australian Open e Us Open si gioca sul 6-6 come in qualsiasi altro set, a Wimbledon arriva in caso di 12-12. A Londra la regola è stata introdotta nel 2019, dopo che una delle semifinali dell’edizione precedente terminò 26-24 al quinto. Fra i due protagonisti c’era di nuovo Isner, che però si arrese a Kevin Anderson.

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Marco Caldara
Betscanner