Panatta, classe 1950, è considerato una vera e propria leggenda del tennis italiano
Adriano Panatta è uno dei tennisti italiani migliori di tutti i tempi. Romano classe 1950, è passato alla storia come una vera leggenda del tennis italiano.
La carriera di Adriano Panatta
Vissuto fin da piccolo a stretto contatto con il mondo del tennis grazie al padre Ascenzio, custode del Tennis Club Parioli, in realtà il piccolo Adriano Panatta sogna di diventare nuotatore, ma il padre lo iscrive ai corsi del circolo in cui lavora, all'età di sei anni; trasferitosi con la famiglia all'Eur, nel 1959, entra nel Circolo Tennis Tre Fontane, dove si mette subito in risalto per le sue doti e qualità tecniche. Il debutto nel circuito amatoriale agli Internazionali d'Italia risale al 6 maggio 1968, a 17 anni e 9 mesi: da lì, una carriera in ascesa.
Il palmarès di Panatta vanta 10 tornei in singolare su 26 finali disputate e 18 in doppio su 28 finali: il punto più alto della sua carriera l'ha raggiunto nel 1976, anno in cui ha conquistato gli Internazionali d'Italia e il Roland Garros, unico tennista italiano a raggiungere l'accoppiata nella stessa stagione, e, in era Open, ad aver conquistato una prova del Grande Slam e la Coppa Davis.
In realtà, l'edizione 1976 della Coppa Davis ha fatto molto discutere. Gli Azzurri passano alle finali contro il Cile a Santiago dopo aver battuto l'Australia per 3-2: è il periodo storico del regime militare di Augusto Pinochet e molti sono gli inviti a boicottare la manifestazione; alla fine, l'Italia parte comunque ed arriva a conquistare la Coppa, l'unica Coppa Davis vinta dall'Italia. Nella finale, Panatta e il compagno Bertolucci indossano una maglietta rossa in segno di protesta contro la dittatura di Pinochet; questo episodio ha ispirato il regista Mimmo Calopresti per il documentario La maglietta rossa (2009).
Panatta raggiunge di nuovo la finale della Coppa Davis l'anno seguente, nel 1979 e nel 1980, perdendo in tutte e tre le occasioni.
Panatta decide di appendere la racchetta al chiodo nel 1983, dopo oltre un decennio di successi. Dopo il ritiro, il tennista ha guidato per diversi anni la Nazionale azzurra in Coppa Davis, prima di iniziare a dedicarsi ad un'altra passione: la motonautica, in cui ha raggiunto molti risultati positivi e record, diventando campione di offshore.
Alcune curiosità su Panatta
Scopriamo qualcosa in più su Adriano Panatta:
· Nel 2010, è stata pubblicata una biografia dal titolo Più dritti che rovesci, in cui sono raccontati molti aneddoti della sua carriera; poi, Panatta ha scritto un romanzo autobiografico, Il tennis l'ha inventato il diavolo, a quattro mani con Daniele Azzolini.
· Nel 2015, nella città di Roma gli è stata dedicata una targa nella Walk of Fame dello sport italiano, onore riservato agli atleti che si sono distinti in campo internazionale
· In passato, Panatta si è dedicato anche alla politica: è stato consigliere comunale nella giunta del sindaco Francesco Rutelli, nonché Assessore allo sport e grandi eventi della provincia di Roma, fino al 2009.
· Per quanto riguarda la vita privata, tra i tanti flirts che gli sono stati attribuiti in passato spiccano quelli con Loredana Bertè, Novella Calligaris e Serene Grandi. Ha sposato Rosaria Luconi, dalla quale ha avuto tre figli (Niccolò, Alessandro e Rubina); il loro matrimonio è finito nel 2014 e si è unito all'avvocatessa Anna Bonamigo.
· Recentemente, Panatta ha rilevato un circolo storico di tennis in Veneto, lo Sporting Zambon di Treviso.
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