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Si inizia... Chi sarà il Most Valuable Player della stagione?
L'inizio della stagione NBA 2023-24, fissato per la notte tra il 24 e il 25 ottobre, è ormai alle porte. Tra le tante incognite, una delle più attese non può che essere quella relativa alla corsa per il premio di MVP della Regular Season, il riconoscimento individuale più ambito della lega. La vittoria dell'MVP è ciò che distingue gli ottimi giocatori da quelli nell'Olimpo della storia del gioco, e ogni anno tutti i migliori talenti lo sognano, ma solo in pochi possono permettersi di averlo come obiettivo concreto. E solo uno, alla fine, sarà il Most Valuable Player. E quindi, su quale nome puntare per la stagione in arrivo?
Nomi da escludere
Le credenziali fondamentali per candidarsi al premio sono poche, ma complicate da raggiungere: prestazioni di altissimo livello, un'alta percentuale di vittorie di squadra, costanza di rendimento e, a partire da quest'anno, un minimo di 65 partite giocate. Considerando questi punti, e in particolare l'ultimo, sarebbero probabilmente da evitare i giocatori avanti con l'età e quelli inclini a subire frequentemente problemi fisici.
Ad esempio, per quanto sarebbe indubbiamente romantico, è improbabile vedere un LeBron James 38enne in corsa per il quinto MVP della sua carriera; discorso simile per Stephen Curry, ormai prossimo a compiere 36 anni, e Kevin Durant, che negli ultimi anni è spesso alle prese con diversi infortuni durante la stagione regolare. Tutti loro avranno verosimilmente prestazioni da MVP, ma dovranno fare i conti con la gestione delle proprie energie, fattore che andrà a ledere parecchio le loro chances di conquistare il premio.
Ci sentiamo infine di tracciare una riga rossa anche sui nomi di Kawhi Leonard ed Anthony Davis, che non arrivano a 65 presenze stagionali (minimo indispensabile per essere eleggibili per il riconoscimento) rispettivamente dalle stagioni 2016-17 e 2017-18.
Due outsider
Fatta la prima importante scrematura, ci avviciniamo ai candidati principali. Nel gradino immediatamente sotto a quello dei favoritissimi troviamo la categoria degli "outsider", con due nomi altisonanti: Joel Embiid e Devin Booker.
È vero, sembra assurdo definire Embiid, vincitore uscente, un "outsider", ma le condizioni non gli sono certo favorevoli. Oltre al solito potenziale svantaggio della cosiddetta "voters fatigue", ovvero la riluttanza di molti votanti a confermare l'ultimo vincitore, la situazione in casa 76ers non è delle più rosee: James Harden è, ad oggi, un separato in casa, e al di là dell'epilogo della saga che lo riguarda, questo potrebbe condizionare parecchio la percentuale di vittorie dei Sixers. Inoltre, pur potendo facilmente viaggiare a più di 30 punti di media ad alta efficienza, non si può certo definire Embiid un giocatore immune da infortuni, anzi.
Per quanto riguarda Devin Booker, invece, le carte in regola per giocare a livello MVP sembrerebbero esserci tutte, specialmente dopo ciò che la guardia dei Suns ha mostrato nel corso degli ultimi Playoffs. Booker è ormai uno scorer di primissima fascia, un buon passatore e un difensore più che discreto, in una squadra come Phoenix che, visto il roster costruito, non dovrebbe avere problemi a piazzarsi tra le prime della Western Conference. Tuttavia, il fatto di condividere il parquet con Kevin Durant e Bradley Beal potrebbe forse penalizzarlo, sia nel volume di tiri a disposizione che nella considerazione dei votanti.
Insomma, due nomi da tenere d'occhio, ma che non vediamo in prima fila.
I favoriti
I primi quattro posti della griglia di partenza immaginaria per l'MVP, quelli riservati ai favoritissimi, sono dunque occupati da Luka Doncic, Jayson Tatum, Giannis Antetokounmpo e Nikola Jokic.
La presenza di Doncic potrebbe far storcere il naso di qualcuno, ma questa potrebbe (dovrebbe) essere la stagione della definitiva consacrazione dello sloveno. Giocherà tante partite, avrà la palla in mano più di chiunque altro nella lega, segnerà tanto e metterà a referto tantissimi assist; insomma, la sua è una candidatura automatica. L'unica incognita riguarda il numero di vittorie a cui riusciranno ad arrivare i Dallas Mavericks, che hanno però un roster con potenzialità ben superiori a quelle dimostrate nella seconda parte della passata stagione.
Discorso opposto per Tatum, i cui Boston Celtics - al netto dei tanti cambiamenti apportati in offseason dalla dirigenza - rappresentano una garanzia di alta classifica in Regular Season da ormai diversi anni. Le sue chances di vincere il riconoscimento dipenderanno dunque unicamente dalle sue prestazioni, che negli ultimi anni sono state ottime, ma inferiori rispetto a quelle dei vincitori soprattutto per creazione di gioco per i compagni, efficienza realizzativa e costanza di rendimento.
Jokic è invece da considerarsi il favorito assoluto, e le quote lo confermano. La superstar dei Denver Nuggets è in questo momento il miglior giocatore della lega, ed è reduce da tre stagioni in cui ha conquistato due MVP e un titolo NBA. Il suo impatto sarà sicuramente tale da non poterlo escludere dai primissimi candidati, così come il numero di vittorie dei Nuggets. Come ha dimostrato Embiid, però, soffiargli il premio non è impossibile, ma per farlo è necessario superare i suoi sensazionali standard prestazionali.
C'è però chi, a nostro avviso, è nelle perfette condizioni per riuscirci. La nostra scelta ricade su Giannis Antetokounmpo dei Milwaukee Bucks. Il greco è nel pieno della sua carriera e ha una feroce voglia di rivalsa dopo l'eliminazione scottante subita negli ultimi Playoffs; viene da una stagione in cui ha viaggiato a 31.1 punti e 5.7 assist di media con il 61% di True Shooting; e, come se non bastasse, i Bucks gli hanno appena affiancato Damian Lillard, che gli toglierà dalle spalle diverse responsabilità da creator palla in mano e gli costruirà più frequentemente situazioni perfette per sfruttare la sua strapotenza fisica. Infine, non è un giocatore particolarmente soggetto ad infortuni e non avrà il lusso di potersi gestire eccessivamente nel corso della stagione, vista la limitata profondità del roster dei Bucks.
PRONOSTICO
Per tutti questi motivi, la quota 6.50 proposta daBetter ci sembra perfetta per chi cerca garanzie e allo stesso tempo vuole puntare su un vincitore diverso dagli ultimi tre anni (Jokic, Jokic, Embiid). E allora facciamo un salto indietro al 2019 e al 2020, quando era proprio Antetokounmpo a mettere le mani sul premio: ora di ripetersi?
Andremo a giocarla quindi su Better che ci offre la quota migliore per il nostro pronostico e un bonus che ci permette di giocarla in maniera gratuita al primo deposito.
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