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La serie fra Denver Nuggets e Los Angeles Lakers per sancire chi uscirà vincitrice dalla Western Conference parte in perfetto equilibrio e con mille incognite, lasciando un'unica certezza: ci sarà da divertirsi. La franchigia del Colorado darà la caccia nelle prossime due settimane alla prima qualificazione alle NBA Finals nella sua storia, mentre i giallo-viola puntano ad appendere il 18esimo banner alla Crypto Arena (il fu Staples Center). Cosa ci possiamo aspettare da questo matchup?
I quattro incontri stagionali si sono chiusi in perfetto pareggio, ma sono avvenuti tutti prima di febbraio, quando i giallo-viola erano una squadra totalmente diversa. Senza alcun tipo di riferimento, dunque, siamo certi che saranno le stelle a brillare. La serie vedrà scendere infatti in campo un due volte MVP, Nikola Jokic, contro un LeBron James desideroso di consacrarsi, se ancora fosse necessario, a leggenda vivente di questo sport, a seguito di una clamorosa Gara 6 contro Golden State; al loro fianco, rispettivamente Jamal Murray e Anthony Davis, che fin qui hanno giocato una post-season di altissimo livello.
Contestualizzando la sfida, questa Finale di Conference mette di fronte due squadre che hanno avuto percorsi diversi, anzi agli estremi opposti durante gli ultimi mesi. Da una parte Denver, che ha chiuso la Regular Season al primo posto (non era mai accaduto nella storia della franchigia), superando quota 50 vittorie (53-29) dopo essersi "fermata" a 48, 47 e 46 nelle ultime tre annate; il tutto con un roster cambiato relativamente poco da anni a questa parte, e sempre sotto la guida tecnica di coach Michael Malone. Dall'altra i Lakers, la cui stagione 2022/23 è stata spaccata in due dalle mosse della dirigenza a ridosso della trade deadline, quando le partenze di Westbrook, Beverley, Toscano-Anderson e Nunn, con gli arrivi di Russell, Beasley, Hachimura e Vanderbilt, hanno completamente stravolto l'assetto dei giallo-viola, innescando la rimonta di LeBron e compagni dall'11esimo al settimo posto; e così, tra i giocatori attualmente in rotazione sono presenti solo tre elementi che erano parte del roster dell'anno scorso (James, Davis e Reaves), guidati da un allenatore all'esordio su una panchina NBA come Darvin Ham.
Come detto, insomma, due percorsi agli antipodi, ma anche un trascorso comune. La serie sarà infatti un rematch della NBA Bubble 2020, quando i Lakers prevalsero in sole cinque gare prima di vincere il titolo nelle Finals contro Miami (a proposito, per gli amanti della cabala e dei ricorsi storici: anche l'accoppiamento a Est, Boston-Miami, è lo stesso del 2020).
La serie si preannuncia scoppiettante e aperta, a partire dalla Gara 1 di mercoledì 17 maggio alla Ball Arena di Denver.
La squadra allenata da coach Malone è in uno stato di forma strabiliante e, probabilmente, rappresenta l'organico migliore che abbia mai circondato Nikola Jokic. Dopo aver annichilito i Minnesota Timberwolves in 5 partite al primo turno, si sono sbarazzati in maniera relativamente facile dei Phoenix Suns, dando un certo senso di superiorità anche al netto delle due sconfitte subite in Arizona e chiudendo la pratica con un blowout in Gara 6.
Jokic sta girando quasi in tripla-doppia di media ai Playoffs, con più di 30 punti a partita da aggiungere a 12.7 rimbalzi e 9.7 assist ad allacciata di scarpe, il tutto con un'efficienza fuori scala: 55% al tiro, 47.5% da tre punti. Finora sono arrivate 4 vittorie in 5 partite in post-season quando ha chiuso la tripla-doppia, dimostrando di essere il vero fulcro offensivo della squadra e uno degli attaccanti più forti del mondo, se non il migliore. La sfida con Anthony Davis, un mostro nel difendere il pitturato fino a ora, si prospetta iconica.
L'impatto di Jamal Murray, un'altra volta stellare dopo aver saltato le ultime due corse ai Playoffs di Denver, insieme al contributo di una serie di gregari di ottimo livello - da Michael Porter Jr a Kentavious Caldwell-Pope (ex della sfida), da Bruce Brown ad Aaron Gordon - saranno fondamentali per dare manforte a Jokic. Sia in attacco, dove il serbo assolve a gran parte dei compiti offensivi ma allo stesso tempo necessita che chi lo circonda riesca a capitalizzare i vantaggi da lui creati; sia in difesa, dove invece il Joker necessita della solidità e della collaborazione dei compagni per aiutare coach Malone a "nascondere" i suoi limiti, dovuti principalmente alla scarsa mobilità.
LeBron James e compagni arrivano alle Conference Finals sulle ali dell'entusiasmo, dopo aver vinto e convinto nei primi due turni contro Memphis Grizzlies e Golden State Warriors, entrambe le volte strappando il fattore-campo in Gara 1 e poi mantenendolo con sei vittorie in altrettante gare a Los Angeles.
Se la grande prestazione di LeBron in Gara 6 (30 punti, 10/14 dal campo, 9 rimbalzi e 9 assist) si è presa la copertina della serie contro Golden State, un po' come era accaduto nel primo turno contro Memphis con la "clutch night" in Gara 4, il vero protagonista dei Playoffs dei Lakers è stato Anthony Davis. Oltre all'impatto offensivo (21.2 punti su 15 tiri a partita), dove AD ha fatto la differenza è stato in difesa, grazie a una protezione del pitturato raccontata solo in parte dalle 39 stoppate totali in questi Playoffs (dato più alto della lega, con ampio margine sul secondo). Ora, ad attenderlo c'è il matchup più difficile che possa esistere per un lungo nell'NBA di oggi: Nikola Jokic.
Al di là delle folate improvvise di LeBron, il cui impatto è più intermittente che in passato ma comunque determinante, e dalle sicurezze garantite da AD, anche nel caso dei Lakers saranno fondamentali le prestazioni del supporting cast, come inevitabile in una serie sulla carta molto equilibrata. La speranza di coach Ham è che possano ripetersi degli exploit offensivi come quelli di Rui Hachimura e Lonnie Walker nelle ultime settimane, oltre a trovare una maggiore consistenza in D'Angelo Russell, fin qui piuttosto ondivago nelle percentuali e nelle scelte.
La difesa, comunque, è la sicurezza con cui si presentano i Lakers. Anthony Davis, Jarred Vanderbil e compagni hanno tenuto a soli 106.5 punti ogni 100 possessi gli attacchi di Grizzlies e Warriors (12 gare), il miglior dato in questi Playoffs; ma è in arrivo la prova del nove contro Jokic, Murray e compagnia, ovvero l'attacco con la maggior efficienza dei primi due turni (118.8 punti segnati ogni 100 possessi).
Entrambe le squadre non hanno perso neanche una partita in casa in questi Playoffs, con un'eventuale Gara 7 che si disputerebbe in Colorado. Se i Nuggets hanno dalla loro il fattore-campo, d'altro canto i Lakers sembrano avere a disposizione il materiale umano per arginare Jokic in attacco, e allo stesso tempo per esporre i suoi limiti difensivi. Sulla carta, insomma, ci sono tutti i presupposti perché la serie vada per le lunghe.
Ci aspettiamo un confronto equilibratissimo, minimo in sei gare e con buone possibilità di assistere a una Gara 7. Vi suggeriamo quindi di puntare sulla quota offerta da Better per l'over delle partite giocate nella serie: OVER 5.5 A 1.50!
PRONOSTICO DENVER NUGGETS - LOS ANGELES LAKERS:
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