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Analisi Nba: Oklahoma vs Timberwolves
Martedì 30 Gennaio

Analisi Nba: Oklahoma vs Timberwolves

Oklahoma City Thunder - Minnesota Timberwolves: analisi della partita della notte

 

Vittoria, primo posto a Ovest e polemica. I Minnesota Timberwolves non si fanno mancare nulla a Oklahoma City: piegano i Thunder in una partita “tirata” che non delude le attese che mettevano contro le squadre col miglior record a Ovest alla palla a due iniziale e aggiungono pepe a una rivalità che cresce bene tra le squadre rivelazione della stagione. Minny vince 107-101 e Ant Edwards spara a zero sugli arbitri subito dopo la sirena finale: “Imbroglioni, mi prenderò una multa per queste parole, ma non ci hanno concesso chiamate a favore per tutte la partita”. Boom. 

 


GEMELLI DIVERSI 

 

Questi due gruppi di giocatori hanno un futuro, non solo un presente: combatteranno tanti battaglie, guardando avanti. Avranno tempo per botta e risposta, repliche a parole e sul campo. Bene. Un po’ di salsa speziata serve per non farsi andare di traverso la melassa Nba politicamente corretta di questi tempi. Una per uno, poi, tra l’altro: nel senso che Thunder e Timberwolves si sono sfidati già 4 volte in stagione: due successi per parte, una vittoria esterna per ciascuno. E i 24 sorpassi nel punteggio di quest’ultima sfida, più 6 pareggi, ribadiscono l’equilibrio tra due squadre che hanno stile di gioco ben diverso: Minny vince soprattutto con la difesa, OKC ha l’attacco come punto di forza. I Thunder alzano il ritmo, cercano canestri in transizione, i Wolves sfruttano i centimetri dei loro lunghi: sono squadra di giganti. Due franchigie assimilate dai mercati piccoli e decentrati che rappresentano e dai propositi di Rinascimento: i Thunder non vincono una serie playoff dal 2016, i Wolves addirittura dal 2004. Insomma, soffiano venti di rivincita e appunto la rivalità cresce bene. In parallelo. 

 


OKLAHOMA CITY COSA VA 

 

I Thunder erano avanti 77-73 a fine 3° quarto, dopo 36’ di gioco. Quindi non è che abbiano toppato l’appuntamento. Erano alla terza partita in quattro giorni, la seconda in sere consecutive. Può aver influito: sono giovanissimi, non tanto come tempi di recupero fisici, piuttosto mentali. Non è facile resettare le scorie atletiche e soprattutto di testa, imparare a gestire queste dinamiche, a quell’età. Ma hanno già certezze importanti: Shai Gilgeous Alexander, con appena 25 anni il veterano del quintetto base, stavolta segna 37 punti al cospetto della miglior difesa Nba, tirando 10/18 dal campo e 15/16 ai tiri liberi. Probabilmente Edwards ce l’aveva con gli arbitri proprio perché lo hanno fatto campeggiare in lunetta, a torto o ragione. Il canadese è nella conversazione per l’Mvp stagionale, che ha naturalmente Jokic ed Embiid come incipit. Ma dopo aver trascinato il Canada al terzo posto al Mondiale, in estate, pare ancora più maturo e sicuro rispetto al recente passato, insomma pronto per far fare strada ai Thunder anche ai playoff. Il quintetto di Coach Daigneault, che vanta il terzo miglior attacco Nba per punti segnati, 120.8, è assortito benissimo: Chet Holmgren è l’altra talento con potenziale da fenomeno, probabile matricola dell’anno a fine stagione, Wembanyama permettendo. Jalen Williams è l’altro realizzatore, Dort lo specialista difensivo, Giddey il regista con statura che dà una mano a rimbalzo per una squadra che gioca con un solo lungo di ruolo. L’australiano ha pure scacciato le paure: il caso scatenato da un post sui social media della compagna “di letto” minorenne che aveva annunciato di “esserselo fatto” è stato archiviato senza procedere perché nessuno (ovviamente) ha collaborato con gli inquirenti che hanno provato a saperne di più. Negli Stati Uniti il sesso consensuale con un partner minorenne è equiparato a stupro. Insomma, Giddey si è tolto un grosso guaio dalla testa, lo aiuterà a giocare più sereno. 

 


OKLAHOMA CITY COSA NON VA

 

Holmgren è partito forte con una stoppata al pronti/via a Towns, però poi stavolta ha faticato in attacco, limitato ad appena 4 punti e 2/9 al tiro. Controprestazione offensiva occasionale, ma i Thunder non hanno altri lunghi “legittimi” e hanno bisogno che l’ex Gonzaga University esprima la sua miglior pallacanestro per giocarsela con tutti. Sono andati sotto 38-45 contro i giganti Gobert, Reid e Towns, loro lillipuziani a parte Holmgren, appunto, per centimetri e stazza, al confronto dei Lupi del Minnesota. I Thunder sono 28mi su 30 squadra Nba per rimbalzi, percentualmente. Tirano giù solo il 47.5% delle carambole al ferro o al tabellone. Dalla panchina poi Micic , la guardia serba, sta faticando a trovare minuti, meno di 12 per partita: un peccato per una squadra che avrebbe  bisogno della sua creatività, dei suoi fondamentali. Ma parliamo di una squadra di ragazzini 32-15 di record che sinora è andata ben oltre le previsioni prestagionali, insomma si tratta di voler spaccare il capello, come critiche. 

 


MINNESOTA COSA VA 

 

Beh, i Wolves esibiscono il secondo miglior record Nba, dietro solo A Boston. Quel 33 vinte e 14 perse tiene dietro squadroni come Denver, campione in carica, Milwaukee Bucks, Los Angeles Clippers e Phoenix Suns. Mentre Los Angeles Lakers e Golden State Warriors sono lontane addirittura anni luce nella classifica della Western Conference. Insomma, sono tante le cose che vanno bene. Anzitutto la difesa, si diceva. Quella che concede meno punti in assoluto in una Nba sempre più con punteggi da flipper: appena 107.4 agli avversari di media partita, meglio della difesa dei Knicks orchestrata da Coach Thibodeau, un dato significativo. I Wolves sono i migliori anche come defensive rating per chi preferisce la misurazione da statistiche avanzate: 109, meglio anche dei Celtics in vetta all’Est. Avere in organico Rudy Gobert, candidato forte come difensore dell’anno, intimidatore al ferro, e Jaden McDaniels, duttile difensore in crescita esponenziale, aiuta non poco Coach Finch. Poi la squadra ha un fenomeno come Ant, appena 22enne e già in grado di “spostare” come una stella al picco di carriera sul piano dei risultati, non solo di accumulare numeri personali roboanti. Ha segnato 27 efficienti punti stavolta, tirando 10/20 dal campo, giocando 40’. McDaniels ha segnato due canestri cruciali nel finale di partita, una tripla e un tap-in a rimbalzo offensivo: se contribuisce così anche in attacco, con quello che porta in dote in difesa, diventa valore aggiunto clamoroso. I Wolves hanno ottenuta una vittoria di prestigio in trasferta senza Mike Conley (flessore sinistro k.o.) il loro regista, il veterano saggio della squadra, una significativa dimostrazione di maturità. 

 


MINNESOTA COSA NON VA 

 

Manca appunto un regista di riserva cerebrale, Alexander-Walker, tra l’altro il cugino di Gilgeous-Alexander, ha tanti punti nella mani, ma fatica parecchio a livello di letture di gioco. I Wolves sono appena 29mi per turnover ratio, in pratica il numero di palle perse per 100 possessi: 15.3, peggio dei Detroit Pistons...Le scorribande di Edwards al ferro, una sua schiacciata prepotente è stata il punto esclamativo sulla vittoria in Oklahoma, a volte sono limitate dalla presenza nell’aria avversaria di Gobert che del resto lì può giocare, non lo puoi piazzare sul perimetro: questa è una pecca strutturale. Poi ci sono le incognite di testa, preoccupanti forse persino di più. Edwards è ancora molto immaturo, lo sfogo contro gli arbitri dopo una vittoria (!) lo ribadisce, totalmente inopportuno, fosse arrivato dopo un k.o…E’ fenomenale sul parquet, ma ogni volta che apre bocca…E’ in buona compagnia, di fianco a Towns. Difficile dire se Kat sia più soft del dovuto sul parquet, spesso in crisi quando gli avversari sono fisici con lui - sempre a lamentarsi con quelli col fischietto – e pasticcione sotto pressione nei possessi decisivi, o meno autorevole del lecito a livello di voce di spogliatoio. E non è normale per un giocatore con quello stipendio e status. Appunto sarà cruciale ai playoff il ruolo di Conley, mentore benvoluto dei ragazzi e veterano rispettato da tutti, che ne ha viste di tutti i colori in Nba. Garantisce equilibrio, e non solo distribuendo la palla ai suoi super realizzatori. 

 

 

Riccardo Pratesi

Twitter: @rprat75


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