Pensionato a chi?! L'11 over30 della Serie B
Consueto appuntamento con il nostro focus sul campionato cadetto. L'approfondimento sposta l'attenzione su quei giocatori intramontabili, quelli che ogni partita aggiunta al proprio palmares non fa altro che farli ringiovanire.
Cordaz: classe '83, portiere molto affidabile affacciatosi alla massima serie soltanto 2 anni fa, ma senza soffrirne l'imbarazzo. Uno dei maggiori artefici della salvezza "miracolosa" del suo Crotone nella stagione 2016-2017. Ora è chiamato ad un'altra impresa: una lotta per la salvezza impronosticabile a inizio anno, ma che rappresenta la realtà.
Il suo istinto felino tra i pali lascia molte speranze al popolo calabrese.
Spolli: classe '83. Difensore roccioso e dal grande senso tattico. Acquisto di Gennaio proprio del Crotone, chiamato a dar manforte alll'obiettivo salvezza. Certo l'esordio non è stato dei migliori.
Il goffo autogol sul cross di Diamanti alla prima allo Scida ha fatto rabbrividire le tasche di Vrenna.
Campagnaro: classe '80, argentino di Cordoba. Statura non elevata per un difensore centrale ma rude e difficilmente superabile. Conosce il suo massimo livello in carriera tra le fila del Napoli di Mazzarri come terzo di destra nel consueto 3-5-2 del tecnico toscano. Col suo inseparabile paradenti si maschera da cattivo per precisare all'attaccante avversario chi comanda.
Si prevede un futuro pensionistico da pugile.
Dainelli: lungagnone toscano, che torna nella sua terra natia dopo averla ripercorsa calcisticamente nelle fila della Fiorentina. L'unico tra gli 11 a poter vantare 8 presenze in Champions League. Difensore prepotente sulle palle aeree, lento ma dal piede educato. Gioca nel Livorno ed è un classe '79
Iori: classe '82, il centrocampista varesino trova maggior spolvero alla soglia dei 30 anni. L'avventura al Cittadella lo responsabilizza. Fascia da capitano e trascinatore dentro e fuori dal campo. Si riscopre rigorista infallibile e mediano perfetto per la categoria. Sono 25 i gol nella squadra veneta.
E pensare che 24 li aveva siglati nei precedenti 16 anni di carriera.
Valiani: classe '80, centrocampista brevilineo. Falso trequartista, falso mediano. Insomma, si fa un po' di tutto per sopravvivere. Girovago dalla carriera onesta, si ricorda una buona stagione in A tra le fila del Bologna.
Ora e tra i guerrieri che a Livorno tentano una difficile salvezza.
Pulzetti: mestierante che vanta un buon numero di presenze in A con Verona, Bologna e Bari. Centrocampista carismatico e con un grande senso dell'inserimento. 2-3 gol a campionato sono nelle sue corde. In veneranda età si reinventa metronomo e inventore di gioco. Attualmente è capitano del Padova che nonostante l'ingente campagna acquisti di Gennaio fatica a risalire la china.
Diamanti: uno dei tanti talenti italiani che hanno avuto poca fortuna durante il proprio cammino calcistico. Il trequartista di Prato ha una grande visione di gioco oltre che un mancino educatissimo. Comincia nelle giovanili della Fiorentina senza troppa fortuna. Girovaga per i campi di Serie C. Trova il suo trampolino di lancio nell'Albinoleffe. Sarà li che Galante lo consiglierà al Livorno, compiendo un triplo salto in A dove si farà notare nei pochi spezzoni concessi. Il suo massimo lo raggiunge in quel di Bologna dove realizza 19 gol in 83 partite. Partecipa alle spedizione dell'Italia ad Euro 2012, segnando il rigore decisivo ai quarti di finale contro l'Inghilterra. Uomo schietto e che non le manda a dire. "Brillo perché non c'è passione.
In A nessuno calcia come me" ipse dixit in un'intervista rilascia alla Gazzetta dello Sport.
Mazzeo: bomber classe '83, idolo della curva foggiana. Artefice della promozione in B dei rossoneri e della salvezza l'anno successivo con 18 gol. A Gennaio alcune voci lo volevano lontano dallo Zaccaria. Ma lui è troppo legato a questa terra.
Ed ora è li a tentare una nuova salvezza.
Pazzini: soprannominato "il Pazzo" ai tempi in cui vestiva il viola della Fiorentina, più per una deformazione del cognome che per reali peculiarità del suo carattere. Tocca il suo massimo in carriera alla Sampdoria dove forma con Cassano una coppia letale Persosi un po' per strada negli anni successivi, non è mai riuscito a ritornare a quei livelli. Arrivato a Verona per prendere l'eredità di Luca Toni, ha sempre dovuto combattere con allenatori che non lo stimavano fino in fondo. Quest'anno è in perenne ballottaggio con Di Carmine ma i numeri sono dalla sua parte: 9 gol in 13 partite non sempre da titolare.
La sua fame di gol non tramonta mai e le sue parole nel post partita di Verona-Salernitana lo dimostramo: "la palla non voleva entrare ma doveva entrare".
Calaiò: "l'Arciere" è il classico bomber di provincia. Molto apprezzato nelle serie minori. Meno nella massima serie. Tante promozioni alle spalle. Ultima quella raggiunta con il Parma di D'Aversa. A 37 anni si rimette in gioco a Salerno. E lui cosa fa? All'esordio segna in mezza sforbiciata. Intramontabile.
Questo l'11 dei veterani della cadetteria che continua a stupire. I giovani avanzano, ma i "vecchietti" anche...
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