La sera del 16 giugno, mentre molti aspettavano Croazia-Nigeria, allo stadio Benito Stirpe si è disputata una partita che è destinata a far discutere a lungo, e che ha decretato il passaggio nella serie maggiore del Frosinone.
L’arbitro Federico La Penna ha avuto il suo bel da fare: a gioco in corso (già nel primo tempo, ma con più incidenza nella seconda frazione di gioco) si sono visti diversi palloni giungere in campo, dai raccattapalle, dai sostenitori, dalla panchina del Frosinone, da un po’ tutti insomma.
Un comportamento scandaloso per una lega come la serie B.
Il ricorso del Palermo
Il Palermo ha prontamente presentato ricorso, chiedendo addirittura la vittoria a tavolino per 0-3, forte dei fatti avvenuti in campo: impossibilità di svolgere la partita nel modo regolare a causa dei palloni gettati in campo per interrompere il gioco, e in più, dopo il 2-0 di Camillo Ciano, c’è stata una vera e propria invasione di campo da parte dei tifosi gialloblu.
La multa per il Frosinone
La risposta del giudice sportivo è stata un’ammenda nei confronti della formazione di Frosinone, pari a 25.000,00€ e l’obbligo di disputare due partite a porte chiuse nella prossima stagione, stabilendo in più, che in base ai referti arbitrali, l’invasione di campo è avvenuta a seguito del triplice fischio, e non prima.
Così il patron del Palermo in un’intervista per Radio Rai: “Sabato sera abbiamo vissuto una serata di illegalità, è stato tutto un susseguirsi di fatti illegali, completamente illegali, è la fotografia di questo Paese. Totale illegalità, compreso il rigore che l'arbitro aveva dato e poi ha trasformato in punizione dal limite. Il rigore c'era, era dentro la linea”.
Così rincara la dose il Presidente Zamparini, che già a fine partita aveva denunciato i fatti in diretta.
Rigettato il ricorso comunque del Palermo, Frosinone in Serie A
Redazione Betscanner
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