Il Dybala post-Covid è un giocatore diverso. Decisivo come mai nella sua carriera, è pronto a diventare il fuoriclasse che tutti si aspettano
ll calcio è un gioco stupendo e maledettamente imprevedibile. Ma proprio questa imprevedibilità lo rende unico. Questa peculiarità la deve principalmente all'essere un gioco che si fonda su situazioni. Situazioni che molte volte fanno la differenza e diventano all'improvviso determinanti. Attori di questi momenti istantanei sono senza ombra di dubbio i calciatori, che nella maggior parte dei casi, fondano la propria carriera su questi episodi. Nella lista dei giocatori che può vantare la Juventus, ce n'è uno che, recentemente sta facendo si che questi momenti siano più frequenti. Sta proprio in questo concetto l'intrinseca differenza tra un normale giocatore e un campione. Parliamo di Paulo Dybala.
Sulle orme di Del Piero
Quando fu acquistato dal Palermo, poco più che ventenne, dava l'impressione di poter essere il nuovo Del Piero per movenze, posizione in campo ma sopratutto per il chirurgico tiro a giro mancino. Le aspettative però si sono sempre più allungate durante l'esperienza ai piedi della mole, sino ad arrivare ad oggi, ormai ventiseienne. Un' età che non gli lascia scelta. Il suo futuro è adesso e non può più prender tempo. Deve cercare la via per consacrarsi definitivamente.
Sotto l'ombra di 2 fenomeni
Si perché gode di una particolarità che lo rende unico. Durante l'anno gli capita di giocare al fianco sia di Messi che di Ronaldo. Una goduria solo per il suo onore, ma non per le sue scelte professionali. Imporsi in squadre dove 2 mostri sacri del calcio d'oggi giocano al tuo fianco è innegabilmente difficile.
La svolta dopo la pandemia
Il Dybala post-coronavirus è un altro giocatore. La costanza che lo ha accompagnato in queste 3 giornate di Serie A di rientro dopo il lockdown, riporta in auge il Dybala che tutti aspettavamo. Il gol realizzato contro il Genoa ci convince che può ma soprattutto deve diventare un campione.
Dicono di lui...
Sarri ha notato questo suo nuovo modo di stare in campo e lo attribuisce al feeling nato con Ronaldo. Di Canio, uno dei suoi migliori non fan ha spiegato:
"Dybala è diventato devastante, ha le sue giocate, in una squadra con il solo Ronaldo con un alto tasso tecnico davanti; però non ha la continuità del campione, indispensabile in ogni partita anche dopo non aver toccato palla per 89 minuti. Se non tocca palla, Dybala è fuori dalla partita: Sarri anche per questo a volte lo tiene fuori".
Duro ma non del tutto inesatto. Dybala è costernato ancora da black-out che non hanno a che fare con la natura di un campione. La ripartenza sprint con 3 partite e altrettanti gol sembra un nuovo inizio.
E quindi Paulo, giù la maschera e vesti i panni del fuoriclasse.
Egidio De Padova
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