Il Coronavirus ha cancellato il Pallone d'Oro, ma i 55 gol e il Triplete di Lewandowski potrebbero essere riconosciuti: la Fifa pensa a un premio "ad hoc"
Era il suo anno, con ogni probabilità avrebbe vinto il Pallone d’Oro. Eppure, Robert Lewandowski deve rinunciare al riconoscimento più importante che possa ricevere un calciatore: causa Coronavirus, il trofeo non verrà assegnato. E così il calciatore polacco, che per tantissimi addetti ai lavori sarebbe stato il favorito numero uno, non potrà alzarlo. Un vero peccato, anche perché i suoi numeri parlavano chiaro: 47 presenze complessive in stagione, 34 gol in campionato, 6 in coppa di Germania e addirittura 15 in Champions League, per un totale di 55 reti.
Un rendimento pazzesco, che però non gli ha permesso di vincere la Scarpa d’Oro perché Ciro Immobile, in serie A, ha viaggiato a ritmi ancora più alti.
Eppure, il Pallone d’Oro non glielo avrebbe tolto nessuno: da una parte perché con il Bayern Monaco ha centrato il Triplete, dall’altra perché i fenomeni Cristiano Ronaldo e Lionel Messi sono tornati “terrestri” e Neymar ha perso il faccia a faccia nella finale di Lisbona. Il polacco, dunque, si è consolato con la coppa dalle grandi orecchie, con la quale si è immortalato abbracciato nel letto. Ma il Pallone d’Oro resta il grande rimpianto di Lewandowski.
“Sarebbe stato mio”
“Abbiamo vinto con il Bayern tutto quello che c’era da vincere. Nei vari tornei sono stato il miglior marcatore. Con questi risultati ogni calciatore avrebbe conquistato il Pallone d’Oro”: queste le sue parole di fine agosto, quando veniva premiato come calciatore dell’anno in Germania. C’è la soddisfazione per aver alzato al cielo tre trofei, ma anche l’amarezza per non entrare nell’albo d’oro del riconoscimento più importante. Intanto, però, la Fifa sta pensando a un premio alternativo. L’indiscrezione arriva dalla Bild, la stagione di Lewandowski potrebbe comunque essere consacrata: si sta studiando a una sorta di premio per il “Miglior giocatore del mondo”.
Non sarà il Pallone d’Oro, ma qualcosa che ci assomiglia molto. E così, anche i 55 gol stagionali del polacco classe 1988 verrebbero in qualche modo giustamente premiati e riconosciuti.
Emanuele Pastorella
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