Pagliuca Jr. ha ereditato dal padre l’amore per il pallone, ma a lui i goal piace segnarli
Cognome: Pagliuca. Nome: Gianluca...? No, Mattia. A Bologna il cognome “Pagliuca” sa di garanzia. Dici “Pagliuca” e viene subito in mente “il muro” di 190cm che ha difeso a denti stretti tra il 1999 e il 2006 la porta dello Stadio “Renato Dall’Ara”. Ma un altro Pagliuca si sta facendo strada in maglia rossoblu.
Classe 2002, Mattia Pagliuca porta sulle spalle il carico di una eredità pesante, quella di essere figlio d’arte; fin da piccolo, però, ha deciso di non seguire la strada del padre, preferendo buttare il pallone nella rete della porta piuttosto che difenderla. Mattia, infatti, preferisce giocare in attacco: fisico atletico e buona tecnica gli permettono di essere particolarmente duttile e di spostarsi su tutto il fronte offensivo, giocando un po’ ovunque, anche da trequartista, da mezzala o da esterno in un attacco a tre.
Da bomber delle giovanili del Bologna all’esordio in Serie A
Mattia Pagliuca, ora diciottenne, nasce con i globuli rossi che giocano a pallone nelle vene; i suoi primi passi sul campo di calcio li muove a Casteldebole, dove i primi giorni tentano di metterlo in porta, pensando che avesse ereditato dal padre il gene del portiere, ma non ne vuole sapere: il suo destino è segnarli i goal, non pararli.
Cresciuto nelle giovanili del Bologna, per Pagliuca Jr. non sono mancate le difficoltà: in squadra, strano per un Pagliuca, è sempre il più basso e ne soffre parecchio; poi, la crescita improvvisa e ora con i suoi 188cm corre sul campo per affrontare l’avversario e buttare la palla in porta.
Le ottime prestazioni nel campionato giovanile attirano Sinisa Mihajlovic, che lo convoca per la prima volta nella gara contro il Napoli l’8 Novembre 2020; in realtà, Mattia si sta allenando già la squadra maggiore da una settimana, insieme ad altri ragazzi presi in prestito dalla Primavera. E sa che sarebbe arrivato prima o poi l’esordio. In quella gara si è anche alzato dalla panchina per scaldarsi, ma alla fine non è sceso in campo.
Ma è solo un esordio rimandato. Il debutto in Serie A, infatti, non tarda ad arrivare: convocato nuovamente nella formazione schierata nel match contro la Roma il 13 Dicembre 2020, stavolta Mattia entra in campo, al 78’ minuto, in sostituzione di un altro giovanissimo, Vignato. Certo, la sconfitta 1-5 è pesante, ma questa partita rimarrà certamente un ricordo importante per Pagliuca Jr., a prescindere dal risultato finale.
Ed è solo l’inizio di una iperbole verso l’alto: piace a Zauri, allenatore delle giovanili del Bologna insieme a Pagliuca Sr., che si occupa dei portieri. E piace a Mihajlovic, che, dopo l’esordio, continua a convocarlo anche nelle partite successive.
La passione per Francesco Totti
Il suo idolo di sempre è Francesco Totti. Indimenticabile il primo incontro, organizzato da papà Gianluca fuori dallo stadio bolognese: l’emozione è talmente grande da non fargli capire più niente! Mattia corre incontro al Pupone con grande entusiasmo. Entusiasmo che non gli fa vedere il cancello che li separa, contro il quale va a sbattere, rompendosi il labbro. Ma è un momento che non dimenticherà mai e di cui conserva gelosamente lo scatto in casa.
Certo l’amore per Totti e la passione per il calcio trasmessa da papà Gianluca stanno segnando la sua crescita calcistica. Ma Mattia Pagliuca è ancora giovanissimo: ha una carriera tutta la scrivere e una vita davanti per crescere e migliorarsi, per diventare un campione e, chissà, firmare un’altra pagina della storia dei Pagliuca nel mondo del calcio.
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