Le decisioni arbitrali più discusse della storia della A. Dal gol fantasma di Muntari, al discusso rigore negato a Ronaldo il "fenomeno".
Le top 5 delle situazioni più controverse
Le sorti di ogni partita possono essere decise da una fulminea giocata di un dei 22 giocatori presenti in campo o uno dei 24 seduti in panchina ad attendere il loro momento.
Ma c'è un interprete il cui potere legato alla propria prestazione può incidere prepotentemente sull'esito finale del match, in barba al talento. Parliamo del tanto osannato arbitro, argomento quasi monotono di ogni salotto della domenica sera.
Nella settimana del controverso post match di Juventus-Fiorentina, caratterizzato dal singolare battibecco Nedved-Commisso, vediamo le 5 decisioni arbitrali più discusse della storia del calcio italiano.
5) É il 26 febbraio 2012. Milan - Juventus
Il Milan di Allegri e la Juve di Conte si sfidano per lo scudetto.
Il Milan è a +2 e può sfruttare il fattore-campo per allungare. I rossoneri vanno avanti con Nocerino, e pochi minuti dopo, su azione da calcio d'angolo, Buffon compie un miracolo sul colpo di testa di Mexes, ma sulla respinta si avventa Muntari da un passo, e il portiere riesce a prenderla solo quando è dentro di un metro buono. Tutti esultano, ma il fischio non arriva.
La Juve (alla quale verrà annullato un gol regolare) pareggerà nella ripresa con Matri, e complici i pasticci del Milan contro Bologna e Fiorentina, vincerà lo scudetto dopo anni di purgatorio.
Emblematica la frase di Buffon nel dopopartita: «Il gol di Muntari? Non so se è entrata, ma se me ne fossi accorto non avrei detto nulla».
4) Novembre 1997. Juventus - Udinese
Juve - Udinese sono sul punteggio di 1-1, Oliver Bierhoff anticipa il portiere in uscita; la palla va verso la porta, Ferrara tenta un intervento disperato e riesce a colpire la palla e mandarla fuori, ma solo dopo che questa era entrata.
E nettamente anche, visto che tutti si accorgono di quel gol. ma né il guardalinee né l'arbitro Cesari (gli addetti ai lavori colpevolmente lontano dall'azione) ravvisano il gol.
La Juve dilagherà poi vincendo 4-1.
3) 14 maggio 2000, Perugia - Juventus
Ultima giornata di campionato, alla Juve basta un pareggio al Curi di Perugia per vincere il ventiseiesimo scudetto della sua storia.
La pioggia incessante ha reso il campo da gioco una piscina impraticabile, tanto da indurre l'arbitro Collina a sospendere la partita per un'ora. C'è già Antonio Conte, che è ancora pelato ed è ancora un calciatore: normalmente il suo colpo di testa sul primo palo ad anticipare gli avversari è micidiale; questa volta invece è mortifero, almeno per la Juventus. Proprio su una sua respinta di testa infatti si avventa Alessandro Calori, che con una zampata al volo millimetrica insacca alle spalle di Buffon. La Juve perderà la partita 1-0 e la Lazio diventerà Campione d'Italia.
La decisione di Pierluigi Collina di far giocare la partita sarà sommersa da una valanga di polemiche
2) Campionato 1980/81. Roma - Juventus
Sull'onda dell'ultima sfida tra Roma e Juventus, riprendiamo quello che è l'episodio più citato dai capitolini quando di parla di Juve-Roma.
Era la terzultima giornata del campionato 1980/81 e Roma e Juve si sfidano per lo scudetto, con i bianconeri avanti di un punto in classifica. Cross di Bruno Conti, spizzata di Pruzzo per Turone che insacca di testa.
L'arbitro Bergamo convalida ma il guardalinee Sancini alza la bandierina per fuorigioco.
Il gol è annullato.
La partita finirà 0-0 e la Juventus vincerà il campionato con soli due punti di vantaggio sui giallorossi. Nonostante l'errore grossolano, il giorno dopo l'arbitro Bergamo riceverà un 7 in pagella dalla Gazzetta dello Sport per non aver subito la sudditanza psicologia nei confronti dei bianconeri, ed avendo avuto la fermezza di espellere Furetto nel primo tempo.
1) 26 aprile 1998. Juventus - Inter
E' la partita dell'anno, la ricordiamo tutti. Juve è capolista con due punti di vantaggio sull'Inter, che quel giorno è ospite al Delle Alpi Di Torino.
Il risultato è sull'1-0 in favore dei bianconeri quando Ronaldo inventa una delle sue micidiali serpentine ed entra in area di rigore. L'unico modo per fermarlo è fargli fallo: ed è quello che farà Iuliano con un placcaggio da NFL.
L'Arbitro Ceccarini di Livorno però non ravvisa l'irregolarità e fa giocare, fischiano sul ribaltamento di fronte un rigore per un fallo di Taribo West ai danni di Del Piero. Gigi Simoni entra in campo e viene espulso, le proteste sono vibranti ma ormai non c'è più niente da fare. Pagliuca para il rigore ma il risultato resta sull'1-0 e la Juve è ormai padrona del campionato.
Lo stesso Ceccarini ammetterà in futuro di aver valutato male l'episodio per non aver visto l'inizio dell'azione di Iuliano, ma solo sconto finale con Ronaldo.
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Egidio De Padova
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