Il traguardo centrato contro la Samp: solo in tre sono stati più veloci. Ora, però, la batosta contro il Bayern fa male
Simone Inzaghi continua a scrivere pagine di storia insieme alla sua Lazio. Una lunghissima storia d'amore cominciata da calciatore, quando approdò in biancoceleste nel 1999 per restarci fino al 2005 e poi chiudere la carriera tra il 2008 e il 2010, e proseguita da tecnico, perché anche quando appese gli scarpini al chiodo decise di restare lì. La lunga trafila nel settore giovanile, dagli allievi fino alla Primavera, e nel 2016 la chiamata in prima squadra un po' casuale: viene promosso al posto dell'esonerato Stefano Pioli, poi il club punta su Marcelo Bielsa. Il matrimonio è brevissimo, l'argentino si dimette quasi subito, e il patron Lotito è costretto a cercare un nuovo allenatore. Non senza qualche riserva, si affida a Inzaghi. E mai scelta fu più azzeccata: adesso, "Inzaghino" è entrato ulteriormente nella storia della Lazio centrando il traguardo delle 100 vittorie. Lo ha fatto battendo la Sampdoria nell'ultima giornata di serie A, è riuscito a tagliarlo con appena 182 panchine sulle spalle. E sono in pochissimi ad aver fatto meglio di lui.
Solo in tre più veloci
Ha battuto mostri sacri del calibro di Massimiliano Allegri e Carlo Ancelotti, ma per poco non è riuscito a salire sul podio. Nell'era dei tre punti, infatti, ci sono tre allenatori che sono arrivati a 100 successi con meno partite a disposizione: si tratta di Fabio Capello, che ha centrato il traguardo con 180 gettoni; segue Maurizio Sarri, che ci ha impiegato 169 gare; domina su tutti Antonio Conte, arriva con sole 145 panchine. Eppure, il risultato di Inzaghi ha comunque dello straordinario, tanto da essersi meritato i complimenti del club. Lo storico traguardo, però, è stato reso un po' più amaro dall'ultima uscita della sua squadra.
Capitombolo bavarese
La Lazio aveva l'incredibile occasione di giocarsela contro il Bayern Monaco, che nell'ultima stagione hanno vinto tutto, ma la differenza di valori è stata fin troppo enorme. 1-4 il risultato maturato allo stadio Olimpico dopo la sfida di andata degli ottavi di finale di Champions League, anche se gli errori dei biancocelesti hanno dell'imperdonabile: il retropassaggio corto di Musacchio, il pasticcio a metà campo tra Patric e Leiva, l'autogol di Acerbi. Una serata storta, che ormai ha segnato il destino della Lazio nella competizione internazionale. "Il nostro obiettivo era superare i gironi" ha poi Inzaghi dopo il triplice fischio. E, in ogni caso, questo Bayern Monaco è davvero "ingiocabile". Il vero obiettivo della Lazio è tornare anche l'anno prossimo a disputare gare del genere e a vivere serate così, magari con un altro risultato: e con mister 100 vittorie la missione Champions non è così impossibile.
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Emanuele Pastorella
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