Il Perugia è un club che ha alle spalle una lunga storia, con alti e bassi e diverse rifondazioni
Il Perugia, o Associazione Calcistica Perugia Calcio, è squadra calcistica del capoluogo umbro, attualmente militante in Serie B. Il club perugino conta 13 partecipazioni al campionato di massima serie, dove ha conseguito come miglior piazzamento nella stagione 1978-1979, un secondo posto; nello stesso anno, la squadra ha anche stabilito il record di imbattibilità, chiudendo la stagione in Serie A senza sconfitte.
Un po' di storia del Perugia
Il Perugia affonda le sue radici agli inizi del Novecento, quando, nel 1905, nasce l'A.C. Perugia, la prima società istituzionalmente riconosciuta. Nel 1921, dalla fusione tra la Società Ginnastica Braccio Fortebraccio e la società Libertas, inizialmente rivali, nasce la Società Sportiva Perugia, che l'anno seguente viene affiliata alla confederazione calcistica italiana. Intanto, poiché Perugia non dispone di un vero e proprio impianto sportivo, ma sia gli allenamenti sia le gare si svolgono nel cosiddetto Piazzone, a Piazza d'Armi, nel 1912 viene fondato il comitato promotore della costruzione di un grandioso stadio perugino: iniziano così i lavori che portano all'ampliamento della piazza, con anche l'aggiunta di una tribuna in legno.
Nel secondo dopoguerra, il Perugia conquista la promozione in Serie B: è il 1946, ma la permanenza in cadetteria ha breve durata e la squadra scivola ben presto nelle categorie inferiori, riuscendo a tornare tra i professionisti solo nel 1959; per la seconda serie, invece, si deve aspettare il 1966. La promozione in massima serie, invece, arriva nel 1974-1975, quando il Perugia è guidato da Ilario Castagner, che riesce a far vivere alla squadra e ai tifosi il sogno della storica promozione in Serie A.
Si apre un periodo importante per il Perugia, che però, nel 1977-1978, vive il dramma della morte sul campo Renato Curi, uno dei calciatori più rappresentativi della squadra: a lui viene poi intitolato lo stadio cittadino.
Annata d'oro è la stagione 1978-1979: il Perugia riesce a piazzarsi al secondo posto in classifica al termine del campionato e conquista anche il record di assoluta imbattibilità, riuscendo, così, a qualificarsi per la partecipazione al torneo di Coppa UEFA.
Gli anni Ottanta, invece, segnano l'inizio del declino: con lo scandalo del Totonero vengono squalificati giocatori del calibro di Paolo Rossi, e il Perugia ottiene 5 punti di penalità, non riuscendo a riprendersi e retrocedendo in Serie B nel 1980-81.
Dopo un nuovo scandalo con successiva retrocessione e una nuova scalata verso le serie maggiori, nel 2003, il Perugia vince la Coppa Intertoto: è l'apice della storia dei Grifoni, che ben presto tornano in cadetteria; anche la società entra in crisi e nel 2005 fallisce, rinascendo come Perugia Calcio. Fallito nuovamente nel 2010 e costretto a ripartire dalla terza categoria, con il nome di Associazione Sportiva Dilettantistica Perugia Calcio, la squadra torna nel calcio professionistico nel 2012, prendendo la denominazione attuale di Associazione Calcistica Perugia Calcio e centrando finalmente la promozione in Serie B al termine della stagione 2013-2014.
Alcune curiosità sul Perugia
· I soprannomi, i colori sociali e lo stemma. I giocatori del Perugia vengono chiamati biancorossi, dai tradizionali colori sociali della divisa: maglia e calzettoni rossi, con pantaloncini bianchi. L'altro nome con cui vengono denominati è grifoni, dal simbolo della squadra e della città di Perugia.
· Lo stemma. Dopo diversi successivi rifacimenti, lo stemma attuale del Perugia è uno scudetto rosso appuntito, con il grifone rampante al centro, affiancato dalle lettere A. e C. e sormontato dalla denominazione sociale PERUGIA, mentre in basso è riportato l'anno di fondazione 1905.
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