Sempre più allenatori optano per i cambi tra i pali: una tendenza in forte ascesa specialmente in serie A
Non esistono più i numeri 1. Un po’ perché sempre più estremi difensori scelgono i numeri più svariati per difendere la propria, un po’ perché la tendenza degli allenatori sta via via cambiando ogni anno che passa. E la serie A non fa eccezione, anzi: si punta su un secondo maggiormente affidabile, ma soprattutto non c’è più il titolarissimo indiscusso. Una pratica in netto aumento, le big sono l’esempio più lampante.
Controtendenza Milano
Le attuali prime delle due classe, invece, sono contro questa politica: Donnarumma e Handanovic non hanno rivali, anche perché Tatarusanu e Radu sono ampiamente al di sotto del livello dei titolari. Dalle altri parti, invece, il cambio in porta è quasi la normalità. A Napoli è ormai da anni che c’è questa abitudine: Ospina o Meret, Meret o Ospina, è diventato quasi impossibile prevedere la scelta che Gattuso fa ad ogni partita. Pirlo, invece, spesso e volentieri decide di puntare sull’esperienza di Buffon, un po’ come successo a Barcellona nell’incredibile 0-3 bianconero, anche se questa sembra più una scelta dettata dal turnover per preservare Szczesny. Simone Inzaghi è stato costretto a puntare su Reina perché Strakosha è risultato positivo al Covid-19 e non sembra ancora tornato al top della forma, Fonseca li alterna perché nessuno offre garanzie totali: Pau Lopez e Mirante sarebbero entrambi buoni secondi, specialmente se i giallorossi hanno grandi ambizioni come stanno dimostrando in questa prima parte di stagione. E c’è anche chi, nonostante sia nel giro della Nazionale e faccia di una squadra in totale crisi, viene messo in discussione: da due partite Sirigu è stato escluso in favore di Milinkovic-Savic, le voci di mercato sul portiere sardo cominciano a rimbalzare e il futuro potrebbe essere proprio nella Capitale, sponda giallorossa. Tra infortuni e scelte tecniche, il Genoa ha cambiato addirittura quattro portiere, mentre a La Spezia Provedel ha ribaltato le gerarchie: era partito da terzo, con l'infortunio di Zoet e un Rafel incerto si è guadagnato il ruolo di primo.
Turnover e stimoli
Si diceva che si tratta di una tendenza nuova, anche perché fino a poche stagioni fa era impensabile vedere così tante alternanze tra i pali. Gli allenatori spesso optano per questa scelta: vogliono tenere tutti sulla corda, in questo modo entrambi gli estremi difensori hanno più possibilità di farsi trovare pronti nel momento in cui verranno chiamati in causa. E poi esistono anche decisioni legate al turnover, dovute alla pandemia che ha costretto le squadre ad impegni molto ravvicinati che necessitano non solo di energie fisiche, ma anche di tantissime energie mentali. La tendenza, dunque, sta cambiando: non ci sono più portieri titolari e portieri di riserva. Fatto salva qualche eccezione.
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Emanuele Pastorella
Betscanner