Dopo tre errori su tre contro la Juve, il 10 del Napoli ha interrotto la maledizione: 1-0 e 100 gol raggiunti. E il Napoli è in corsa su due fronti
Anche Lorenzo Insigne è entrato nell'élite dei 100 gol. Lo ha fatto sabato sera, in una partita che a Napoli è sempre sentita particolarmente: il suo tiro dal dischetto che ha superato Szczesny è valso non soltanto il successo sulla Juventus, ma anche la permanenza in panchina di Gennaro Gattuso. Il tecnico rischiava seriamente il posto, la squadra ha dimostrato di stare con lui con una prova tutta cuore e polmoni. E il gol decisivo non poteva che arrivare dal capitano della squadra, simbolo di un Napoli che ora vuole provare a svoltare. Insigne aveva segnato il primo gol in azzurro il 16 settembre 2012, nove anni dopo ecco il traguardo speciale. Sempre con il Napoli, la squadra dove è cresciuto e dove è tornato per restarci dopo le esperienze per crescere tra Cavese, Foggia e Pescara. E arrivare a 100 gol contro la Juventus, con un tiro dagli undici metri, vale un po' di più per il folletto classe 1991. Ecco perché.
Maledizione interrotta
Quando si è presentato sul dischetto, i tifosi partenopei non possono che aver pensato il peggio. Tre rigori su tre sbagliati proprio contro i bianconeri, l'ultimo meno di un mese prima: ed era stato un errore pesantissimo, perché aveva di fatto consegnato la Supercoppa Italiana ad Andrea Pirlo e ai suoi ragazzi nella finalissima di Reggio Emilia. E invece, Insigne ha avuto il coraggio e la personalità di ritrovarsi ancora una volta davanti a Szczesny, nonostante i tre penalty sbagliati e un pallone che pesava tantissimo. La traiettoria è partita alta, i secondi trascorsi tra la battuta e la rete che si muovono sembravano eterni: il portiere della Juve è spiazzato, la sfera finisce sotto l'incrocio e il Napoli fa 1-0. La dedica è per la moglie, "Buon San Valentino, amore mio" recitava la maglietta celebrativa del capitano dei partenopei. Ora il Napoli è ripartito, eccezion fatta per la coppa Italia gli azzurri restano in corsa su due fronti.
Tra campionato ed Europa
Lo scudetto è un'impresa difficile, ma non impossibile: certo, i dieci punti di ritardo rispetto alla capolista Inter sono tanti, eppure come ci crede la Juve, può crederci anche il Napoli. E' proprio la sfida dello Stadium, infatti, quella rimasta in sospeso dal girone di andata: così, i ragazzi di Gattuso potrebbero portarsi potenzialmente a -7 dalla vetta, con ancora due terzi di ritorno da giocare. E poi c'è sempre l'Europa League sullo sfondo, con i sedicesimi di finale ormai alle porte. Giovedì si parte dalla sfida in Spagna contro il Granada, una settimana dopo ci sarà il ritorno al Diego Armando Maradona. E gli spagnoli sono in calo, perché dopo essere stati la sorpresa della Liga per gran parte del girone di andata, adesso sono crollati all'ottavo posto e non vincono in campionato dal 12 gennaio scorso. Il Napoli può andare avanti, poi si vedrà anche considerando i sorteggi. Insigne e compagni, nonostante continuino le chiacchiere su un futuro di Gattuso lontano da Napoli, possono ancora giocarsela su due fronti.
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Emanuele Pastorella
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