Hugo Maradona, dopo il flop in Europa, ha avuto una brillante carriera nel calcio giapponese
Hugo Hernán Maradona. Ex calciatore e allenatore di calcio. Fratello del più celebre Diego Armando, El pibe de oro.
Tre fratelli: Diego Armando, classe 1960, Raúl, detto Lalo, classe 1966, e Hugo Hernán, detto El Turco, classe 1969. Tutti e tre nascono con il pallone ai piedi in una famiglia numerosa argentina. Ma il loro destino calcistico è differente. Se il primo diventa El pibe de oro e ancora oggi viene considerato il più forte calciatore del mondo, il secondo ha una carriera discreta e il terzo è un vero e proprio flop. Almeno in Europa. Sì, perché in Giappone Hugo Maradona diventa una vera e propria stella del calcio.
La carriera calcistica di Hugo Maradona
Se, fin da piccolissimo, Diego eccelle col pallone, Hugo sembra nascondersi dietro alla luce del fratello maggiore, che però è fortemente convinto delle sue doti. Hugo Maradona inizia a giocare nel settore giovanile delle Formiche Rosse: centrocampista particolarmente dotato nel tiro, abile nel dribbling e nella conduzione di palla, è un destro naturale. Ha però limiti fisici a atletici, soprattutto nella corsa.
Diego però non ha dubbi: “Diventerà più forte di me” e decide di pressare il Napoli ad ingaggiare anche il fratello, pena il mancato rinnovo del contratto. Così, nell’estate del 1987, Hugo Maradona entra nel club partenopeo, dopo due stagioni in prima squadra con l’Argentinos Juniors; ma deve cederlo in prestito perché gli slot per gli stranieri sono solo due e non può tenerlo in rosa, per cui passa all’Ascoli, allora militante in Serie A. “Paragoni con Diego è inutile farne, lui è troppo bravo. Io cerco solo di conquistare il mio spazio nel campionato più bello del mondo”.
Ma ambientarsi nel calcio italiano non è stato per nulla facile per lui e, dopo 19 presenze totali tra campionato e Coppa Italia, la sua esperienza in Italia finisce.
Lasciato l’Ascoli, “Huguito” torna a Napoli, per poi passare, nel 1988, al Rayo Vallecano, club spagnolo: anche in terra iberica, però, la sua esperienza è un flop, così come quella successiva con il Rapid Vienna.
El Turco si sente poco apprezzato in Europa e decide di far ritorno in Sud America (1990-1991), per poi trasferirsi in Giappone, nella J-League: qui diventa una vera e propria star del calcio. Segna tante reti e porta a casa tante vittorie, finché nel 1999 decide di ritirarsi dal calcio giocato, dopo un anno nel Toronto Italia in Canada per giocare accanto al fratello Raúl: ha solo 30 anni quando appende gli scarpini al chiodo e decide di intraprendere la carriera di allenatore.
Come CT, Hugo Maradona guida prevalentemente formazioni minori e squadre giovanili come il Puerto Rico Islandes e il Boys Quarto; nel 2012 diventa coordinatore tecnico degli allenatori della Mariano Keller, una scuola calcio napoletana; nel 2018 guida infine il Real Parete, una squadra di terza categoria.
La morte del fratello Diego e il regalo più importante
Hugo Maradona sposa nel 2016 Paola Morra e tutt’oggi vive in Italia, anche se di lui si sa poco perché ha sempre voluto tenersi lontano dai riflettori. Solo alla morte del fratello Diego, nel novembre del 2020, accetta di intervenire pubblicamente. “Con Diego è andato via un pezzo della mia vita. (…) L’eredità non mi interessa. Mi ha portato a Napoli, lo ringrazierò sempre. (…) Poi, c’è anche una sveglia a forma di Topolino, il personaggio Disney. Mi rimproverava che dormivo troppo (…). Ora l’ho passata a mio figlio Tiago che ha 23 anni. Diego è stato il suo padrino, oltre al più grande calciatore di tutti i tempi. Un extraterrestre”.
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