L'incredibile favola di Goran Ivanisevic.
La prima wild-card a vincere Wimbledon
Nasce a Spalato in Croazia il 13 Settembre 1971 dove cresce con la sorella. Nel 1988 passa al professionismo dopo essere stato il numero 3 al mondo a livello juniores.
Carattere irrequieto e servizio da antologia, colpo nel quale è stato il migliore del circuito in sei stagioni raggiungendo ben 1477 ace nel 1996.
Goran Ivanisevic partecipa a Wimbledon per la prima volta proprio nel 1988, dove viene eliminato subito dall'Israeliano Mansdorf, allora numero 22° al mondo.
Ma è 4 anni dopo che comincia l'incredibile favola di Goran.
Arriva alla sua prima finale di Wimbledon a soli 21 anni, dopo aver eliminato Koslowski, Woodforde, Rosset, Lendl, Edberg e Sampras (segnatevi questo nome) contro un certo André Agassi.
Alla fine però arriva la sconfitta per 6-4 al quinto set.
Due anni dopo nel 1994 è ancora finale a Wimbledon, questa volta proprio contro quel Sampras, che due anni prima aveva battuto mentre era 3° nel ranking mondiale e che aveva appena iniziato il suo dominio sull'erba, durato fino al 2001.
Dopo due set combattuti e persi al tie break cade al terzo set subendo un netto 0-6. Nonostante la sconfitta toccò il suo best ranking della carriera arrivando in seconda posizione.
Quattro anni dopo nel 1998, la storia si ripete per Goran Ivanisevic e quella che doveva essere la favola di Wimbledon, sembra diventare sempre più un incubo.
Sconfigge ai quarti e in semifinale i due olandesi Krajice e Siemerink, quest'ultimmo giocatore con cui aveva registrato 5 sconfitte su 7 incontri.
Ed in finale, per la seconda volta consecutiva, incontra proprio lui.. Sampras!
Di nuovo sconfitta in cinque set.
Quella sconfitta fu il peggior momento della mia vita
Goran Ivanisevic
Questa sconfitta lo portò in un momento di sconforto dove perse motivazioni e coraggio.
Il ranking cominciò a precipitare e ormai appariva sull'orlo della "pensione" e con essa l'obbiettivo di alzare la coppa sul prato di Wimbledon.
Ma si sà, stiamo parlando di Goran Ivanisevic e la sua favola di Wimbledon..
Siamo nel 2001, e una carriera che ormai sembrava finita vide uno spiraglio.
A luglio il suo ranking registrava la 125° posizione e questo non gli consentiva di partecipare a Wimbledon, ma gli organizzatori decidono di assegnarli una wild card.
Speravo che mi dessero la wild card e quando mi è stata assegnata ho detto, ok ora devo dimostrare che la merito.
Goran Ivanisevic
Dopo aver sconfitto Fredrik Jonsson, vinse rispettivamente con: Carlos Moya (testa di serie n. 20), Andy Roddick (numero 30 del mondo), Greg Rusedeski (numero 40 del mondo) e Marat Safin (testa di serie n. 4).
Vittoria dopo vittoria, le sue esultanze divennero sempre più caratteristiche e, il ruolo di comparsata, era definitivamente svanito.
Iniziò nella sua mente a farsi largo l'idea che forse quello era proprio il suo anno, l'anno decisivo, l'anno dove una vita sembra concigliarsi nell'ultima pallina, l'anno dove Wimbledon poteva diventare la sua favola.
Contro Tim Henman (testa di serie n. 6), è stata seriamente messa alla prova la sua tenuta in una super partita.
Semifinale epica, tra le più belle di sempre nella storia di Wimbledon, durata addirittura tre giorni a causa della pioggia. E proprio la pioggia ad aiutare Goran, che gli ha permesso di recuperare un match che sembrava perso, con l'inglese favorito di casa Tim avanti 2 set a 1 e 2 game a 1 al quarto set, alla prima interruzione (tra cui un 6-0 incassato in appena 15').
Si rigioca pero la domenica con un ribaltone 6-3 al quinto da leggenda, nonostante una spalla non in perfette condizioni.
E' finale, la quarta nella sua carriera, quella decisiva.
Incontra l'Australiano Patrick Rafter (testa di serie n. 3), anche qui il tempo londinese fa slittare la finale al Lunedì, gli organizzatori sono costretti a rivendere i 10mila biglietti del Centrale a prezzi popolari, per quello che divenne il "Monday's People". Migliaia di tifosi croati e australiani colorarono le tribune creando un'atmosfera fantastica, che l'ha resa tra le finali più caratteristiche della storia di Wimbledon.
Dopo un 2-2 dopo 4 set si arriva all'annunciato 5 set con i parziali di 6-3, 3-6, 6-3, 2-6, con Ivanisevic e Rafter che tengono il servizio sino al 7 pari.
Ivanisevic al servizio per il match ed i primi due match point se li mangia con altrettanti doppi falli. Sembra una maledizione, ripassano nella sua testa le finali perse e i nervi sembrano saltare con il nostro Goran quasi in lacrime, con il papà in tribuna (la madre non è presente perchè avrebbe portato sfortuna nelle finali precedenti).
Goran recupera sempre le stesse palline del servizio precedente e Rafter salva anche il terzo match point con uno strepitoso pallonetto.
Arriva il quarto march point e Rafter spedisce in rete una seconda di servizio a 175 km/h!
Goran Ivanisevic crolla in lacrime sull'erba di Wimbledon per quella che è la prima vittoria di una wild card nello Slam più prestigioso!
Successo dedicato all'amico Drazen Petrovic, cestista mancato prematuramente nel 1993
Il momento più bello? Quando alzi la Coppa
Goran Ivanisevic
Al rientro in patria viene accolto da 150 mila persone in delirio (la sua vittoria era quotata a 150 all'inizio del torneo) tra di loro anche Boban, Stimac e Kukoc. Ivanisevic scende dal jet privato con la maglia dei Nets con il numero 3 di Petrovic.
Sto sognando e non voglio svegliarmi. Non mi importa più nulla se non vincerò più una partita
Goran Ivanisevic
E fù, infatti, l'utlimo trionfo della sua carriera..
Goran Ivanisevic: la favola di Wimbledon
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Redazione Betscanner