Caicedo, attaccante biancoceleste!
Felipe Salvador Caicedo Corozo, calciatore ecuadoriano classe 1988, attualmente militante nella Lazio. Non è un goleador e per affermarlo basta guardare le statistiche e il numero dei goal segnati. Ma è utilissimo nel gioco d’attacco: centravanti mancino e potente, è un calciatore estremamente fisico, imponente ed esplosivo, forte nelle verticalizzazioni e negli slanci in profondità. Alla possenza fisica corrispondono velocità ed agilità, tali che gli hanno fatto guadagnare il soprannome di Pantera, in particolare per la sua capacità di azione negli spazi stretti.
La carriera calcistica di Caicedo: il giro del mondo col pallone al piede
Dopo gli esordi sul campo di calcio con i club ecuadoriani del Barcelona SC e del Rocafuerte, a 17 anni Caicedo firma il contratto di ingaggio con la società svizzera del Basilea, con cui debutta nel 2006 e vince nel 2007 il primo titolo della sua carriera, la Coppa Svizzera.
Durante il calciomercato invernale del 2008, Caicedo passa al Manchester City: arrivato a metà stagione, colleziona solo 9 presenze, ma la stagione successiva, sotto la guida del nuovo allenatore Mark Hughes, diventa una pedina importante della rosa dei Citizens, arrivando a giocare 25 partite e segnare 7 goal.
Nel 2009, Caicedo passa a titolo temporaneo allo Sporting Lisbona, poi nel 2010 al Malaga e infine al Levante, che il 30 maggio 2011 lo riscatta per poi cederlo al club russo del Lokomotiv Mosca.
Dopo tre stagioni passate in Russia, nel 2014 Caicedo viene ceduto all’Al-Jazira, esperienza che dura meno di sei mesi, durante i quali colleziona 18 presenze e 5 reti.
A luglio 2014, Caicedo torna in Spagna, stavolta nelle fila dell’Espanyol, con cui rimane tre stagioni, fino al 2017, quando passa a titolo definitivo alla Lazio. Con i biancocelesti esordisce in Serie A e porta subito a casa la Supercoppa italiana 2017; dopo una prima stagione altalenante, quella seguente il suo rendimento migliora e anche il numero di marcature siglate. In Italia, Caicedo cresce tecnicamente e diventa un punto fermo dello scacchiere biancoceleste.
Alcune curiosità…
Sposato con Maria Garcia, impresaria di moda conosciuta a Valencia ai tempi in cui giocava nel Levante, Caicedo ha una figlia, Noa. Ma la sua vita non è sempre stata semplice.
Caicedo ha passato un’infanzia difficile: nato nel complicato quartiere Guayaquil in Ecuador, tra droga e delinquenza, l’unica via d’uscita per lui era il calcio. “Non è stato facile anche perché la mia famiglia era povera. Mia madre era casalinga, mio padre vendeva frutta secca allo stadio e doveva sfamare me e altre 5 sorelle”. Ma il suo unico grande sogno era quello di diventare calciatore, nonostante la madre volesse che continuasse gli studi. E alla fine c’è riuscito. Il merito è stato anche di un reality show, “Cammino verso la gloria”, a cui ha partecipato a soli 15 anni: quaranta giovani calciatori con tante ambizioni e il sogno comune di diventare un calciatore professionista.
E Caicedo, alla fine, ce l’ha fatta. Dopo uno stage al Boca Juniors è iniziata la salita verso la vetta. Ha girato il mondo: dall’Ecuador alla Svizzera, poi Inghilterra, Portogallo, Spagna, Russia e Emirati Arabi, fino all’Italia.
Oggi, Caicedo è un attaccante completo, potente ed esplosivo, capace di ribaltare la situazione delle partite e arrivare a segnare in extremis gli ultimi minuti della partita o addirittura dopo il 90’, tant’è che, in 4 anni nella massima serie del campionato italiano, ha siglato 6 reti proprio nei minuti di recupero: la stampa sportiva parla di zona Caicedo, in analogia con la più famosa zona Cesarini.
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