Cavani, miglior marcatore della storia del PSG, ha un palmares ricco di successi
Edinson Roberto Cavani Gómez, attaccante uruguaiano classe 1987, laureatosi campione nel Sudamerica 2011. E' entrato nella storia del Paris SG per essere diventato il giocatore più titolato dalla nascita del club, avendo collezionato 21 titoli in 7 stagioni: sei campionati di Ligue 1, quattro Coppe di Francia, cinque Coppe di Lega francesi e sei Supercoppe francesi; inoltre, ha conquistato il titolo di miglior marcatore della storia del PSG con 200 reti segnate in 301 partite.
Cavani è un centravanti completo ma soprattutto moderno, una novità all'epoca della sua esplosione in Italia prima con la maglia del Palermo e successivamente con quella del Napoli. Colpo di testa, ottima tecnica di tiro, fisico da attaccante boa, allungo netto e spesso decisivo. Difficile riuscire a trovare un difetto evidente nel giocatore uruguaiano.
La carriera calcistica di Cavani
Cresciuto calcisticamente nel Salto e poi nelle giovanili del Danubio, Cavani esordisce in prima squadra nel 2006 vincendo il Torneo Apertura 2006 e diventando ben presto un punto fermo della formazione.
Nel 2007 viene ufficializzato il suo trasferimento al Palermo: Cavani esordisce così in Serie A è a 20 anni. Dopo tre stagioni in rosanero, con fortune alterne, nel corso del calciomercato estivo del 2010 Cavani viene ceduto al Napoli: inizia una serie di successi per lui, in campionato così come nelle competizioni di coppa e in Europa League e, con le sue 33 reti in 47 incontri, prende un ruolo decisivo nella qualificazione diretta in Champions League. Memorabile è la tripletta siglata ai danni del Milan in campionato 2011, che gli consente di diventare il primo calciatore a portarsi a casa il pallone della partita, premio che proprio nella stagione 2011-2012 viene assegnato a chi realizza tre o più reti in un incontro.
Il 20 maggio 2012 vince la Coppa Italia nella finale contro la Juventus: è il primo trofeo del suo palmares.
La stagione successiva si chiude con 29 reti segnate in 34 incontri: Cavani diventa così il secondo giocatore del Napoli, dopo Diego Armando Maradona, a vincere il titolo di capocannoniere della Serie A.
Nell’estate del 2013, Cavani viene ceduto al Paris Saint-Germain: sembra il giusto riconoscimento ai grandi traguardi raggiunti a Napoli, ma così non è stato. Cavani è destinato ad entrare nel sistema in cui Ibra è il leader e lui è una spalla; anche quando, dopo il trasferimento di Ibra a Manchester, il PSG decide di investire su Mbappé e Neymar, ancora una volta si trova ad essere una pedina importante, sì, ma non centrale.
Nel giugno 2020 decide di non rinnovare il proprio contratto con i parigini e in autunno, da svincolato, prende accordi con il Manchester United, esordendo così in Premier League.
Cavani ora è vicinissimo ad intraprendere un'esperienza che nel suo palmares mancava: giocare nella Liga spagnola, precisamente nel Villareal. Dopo essere stato corteggiato da alcune squadre di Serie A come Salernitana e Monza ha ceduto alla corte del sottomarino giallo.
I motivi dell'addio al Napoli
A nove anni dall'addio al Napoli di Cavani, il suo ex agente esce allo scoperto rivelando un retroscena che potrebbe far storcere il naso ai tifosi partenopei.
"Appena un suo calciatore gli chiede un adeguamento contrattuale, parte all'attacco. Anche per Cavani è successa la stessa cosa. Se avesse avuto un adeguamento contrattuale, Edinson sarebbe rimasto al Napoli. Ora De Laurentiis sta facendo gli stessi discorsi con Koulibaly, Fabian e Mertens."
Alcune curiosità
Cavani ha origini italiane ed è in possesso del passaporto italiano, perché il nonno era originario di Maranello. È figlio (e fratello) d’arte: il padre Luis, soprannominato El Gringo, è un ex calciatore e poi allenatore, ed anche il fratello Christian e il fratellastro Walter Guglielmone sono calciatori.
A inizio carriera, Cavani veniva soprannominato El Botija, termine che in gergo indica un bambino, per via dei lineamenti infantili e del fisico esile; ma poi si conquista l’appellativo di El Matador.
Si fece conoscere in Italia a 16 anni durante un torneo di Viareggio, partecipando con la squadra del Danubio. L'agente di allora Triulzi decide quindi di proporlo ad alcune squadre italiane come il Chievo che lo boccia dopo un provino e il Treviso, che allora vantava tra le sue fila Samir Handanovic, Dossena e Maggio. In veneto ottiene più considerazione ma l'offerta non va oltre i 250 mila euro, cifra che il Danubio rifiuta. Solo un anno dopo Foschi lo riporterà in Italia per 5 milioni di euro.
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