Moscardelli, dopo il ritiro dal campo, ha intrapreso la strada verso la panchina
Davide Moscardelli, ex attaccante, classe 1980. Di piede mancino, forte fisicamente e dotato di ottima tecnica, il suo ruolo naturale è quello di seconda punta, capace di giocare su tutto il fronte offensivo; tra le sue caratteristiche principali spiccano grande abilità acrobatica, sensibilità di tocco e fisicità.
La carriera calcistica di Moscardelli
Nato a Mons, dove suo padre si era trasferito con la famiglia, in missione in Belgio per l’aeronautica militare, Moscardelli muove i primi passi nel mondo del calcio quando torna in Italia, a Roma.
L’esordio nel calcio risale al 1997, quando Moscardelli gioca nella società di calcio di Maccarese, con cui rimane fino al 2001, per poi passare al Guidonia Villanova in Eccellenza, con cui ottiene la promozione in Serie D.
Nel 2002, Moscardelli entra nel calcio professionistico, indossando la maglia della Sangiovannese in Serie C2; l’anno seguente arriva in Serie B, con il trasferimento alla Triestina, e nel 2005 passa al Rimini, dove rimane per due stagioni, senza però riuscire a conquistarsi il posto da titolare.
Dopo una lunga gavetta nelle serie inferiori, vestendo anche le maglie del Cesena e del Piacenza, dove inizia una crescita progressiva che lo porta a conquistare un posto importante in rosa, nel 2010 arriva l’esordio in Serie A, con il Chievo: “Il sogno da bambino che si avverava: me lo ricordo come se fosse successo ieri e sarà così per sempre!”.
Dopo due stagioni e mezza al Chievo, dove trova poco spazio, nel gennaio 2013 Moscardelli passa al Bologna, allora guidato da Stefano Pioli, suo ex allenatore anche al Chievo e al Piacenza; per la stagione seguente veste il numero 10, lasciato da Gilardino, e conquista un posto fisso nell’undici titolare, ma a fine annata resta svincolato.
Seguono le esperienze con l’Arezzo e, l’ultima della sua carriera, con il Pisa, che contribuisce a portare in serie cadetta, indossando la fascia di capitano. Proprio col club toscano Moscardelli chiude il curriculum calcistico, annunciando, il 29 agosto 2020, il ritiro dal calcio giocato ed entrando a far parte dello staff tecnico della squadra.
Alcune curiosità
Moscardelli è uno degli attaccanti più social del calcio italiano, uno che si è fatto apprezzare non solo sul campo, ma anche (e forse soprattutto) on-line. Un vero e proprio “social man”. Celebre per il suo look, in particolare per la sua lunga e folta barba, si è fatto (e si fa) apprezzare non solo dai tifosi del club di turno, ma anche dal mondo social, grazie ai suoi divertenti video. Come non citare la Bottle Cap Challenge, a cui ha partecipato usando la barba per stappare una bottiglia di birra? O le rovesciate acrobatiche in piscina? E i video in cui coinvolge la moglie, pubblicati sotto lockdown, in stile Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, “Che noia, che barba…che barba, che noia”?
Moscardelli è, insomma, un vero e proprio personaggio cult. La sua carriera calcistica non lo vede mai legato per lunghi periodi ad un club, tanto da diventarne “bandiera”; piuttosto è stata un continuo girovagare tra città e società, che ne hanno apprezzato sia le doti sul campo sia il suo modo di fare così goliardico.
Romano e romanista sfegatato, grandissimo fan di Totti e di De Rossi, Moscardelli non nasconde il suo grande amore, che celebra in un tatuaggio in cui è raffigurato il Colosseo, simbolo della sua romanità. E chissà che, ora che ha intrapreso la strada da tecnico, non riuscirà a raggiungere traguardi più ambiziosi, magari proprio quello di sedere, un giorno, sulla panchina giallorossa?!
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