Cosa fanno gli ex calciatori?
Tanti calciatori hanno cambiato vita: ecco i lavori più strani che si sono inventati
Finito il calcio, bisogna reinventarsi.
Perché i guadagni di una carriera, a meno che non ti chiami Cristiano Ronaldo o Lionel Messi, non ti bastano per vivere. E allora sono tantissimi gli ex calciatori che hanno trovato un nuovo lavoro, che hanno cambiato vita, che hanno fondato nuove attività. Fin troppo celebre il Daniel Osvaldo diventato dj, più incredibile la storia di Nakata che ha aperto un'azienda di saké ad Hong Kong. Ma quali sono i più strani degli ex della serie A?
Riccardo Zampagna. Classe ’74 nativo di Terni, è stato un simbolo della working class italiana agli inizi degli anni 2000, una carriera iniziata nelle categorie inferiori, esordisce nel ’96 in D e a suon di gol arriva nel 2004 in serie A al Messina, pallonetto decisivo alla prima contro la Roma. Uno stile di vita il suo non proprio da atleta professionista, fuori dagli schemi sia in campo che fuori, dopo aver chiuso la sua carriera alla Carrarese in Lega Pro decide di intraprendere una nuova carriera da imprenditore, aprendo una tabaccheria così da poter unire l’utile al dilettevole.
Marco Ballotta. Dopo essere stato il giocatore più longevo a calcare un campo di Serie A e della Champions League difendendo i pali della Lazio, Marco Ballotta ha chiuso la sua carriera tra i dilettanti ricoprendo il ruolo di attaccante. Oggi è presidente del Castelvetro, squadra che milita in Eccellenza, ma ha intrapreso anche una nuova strada nell’ambito lavorativo avviando un’azienda che si occupa di nuove tecnologie nell’ambito delle risorse energetiche.
Vincent Candela. Il francese, campione del mondo e d’Europa con la sua nazionale e uno dei simboli, tra il 97 e il 2005, della Roma con cui ha vinto lo storico scudetto e una supercoppa italiana, ha chiuso la sua carriera nel 2007 a Messina. Dopo una carriera passata a macinare km sulla fascia sinistra ha deciso di dedicarsi ad un’altra passione, il francese adesso produce vino e segue la moglie nella sua attività di organizzatrice di eventi.
Riccardo Maspero. Protagonista di uno dei gesti più celebri del derby della Mole, la buca di Maspero per l’appunto, che fece sbagliare il rigore decisivo al bianconere Salas, dopo aver girovagato per tutta l’italia durante la sua lunga carriera da professionista Riccardo Maspero ha aperto un’azienda antinfortunistica con sede proprio a Torino.
Riccardo Scarnecchia. Dopo aver vestito in ordine le maglie di Roma, Napoli, Pisa e Milan, Scarnecchia, nativo capitolino classe ’58, ha deciso di entrare nel business di famiglia. Ha cominciato a lavorare nel ristorante di proprietà del padre iniziando come aiuto cuoco e proprio come sui campi da calcio scalando le gerarchie oggi è diventato Executive Chef.
Faustino Asprilia. Protagonista del Parma dei miracoli, quello dei primi anni ’90, una volta appese le scarpette al chiodo ha lanciato una linea tutta personale, la “Tino”. Di che cosa? Molti potrebbero pensare ai vestiti, invece sono preservativi: Asprilia, infatti, ha fondato un’azienda che produce profilattici.
Emanuele Pastorella
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