Meret, portiere del Napoli, è un predestinato del calcio
Alex Meret, portiere del Napoli e della Nazionale italiana, classe 1997. Agile e reattivo, è sicuramente uno dei numeri uno più promettenti prodotti dal calcio italiano negli ultimi anni. Una vocazione, la sua. È come se fosse davvero nato per fare il portiere: “Fin da piccolo ho sempre voluto fare il calciatore, non ho mai neanche pensato a qualcos’altro.
Ho sempre fatto il portiere, non ho mai provato nessun altro ruolo. Mi piace perché è quasi uno sport diverso: sei da solo, devi comandare tutti i tuoi compagni, hai molte responsabilità e ti mette al centro dell’attenzione, ti spinge a dare sempre il massimo perché sai che sei l’ultimo uomo, quello decisivo”.
La carriera di Meret
Alex Meret, dopo gli inizi nel Donatello Calcio, entra nel settore giovanile dell’Udinese (2012) ed esordisce in prima squadra come vice di Orestis Karnezis nella stagione 2015-2016.
Ceduto in prestito alla SPAL (2016-2017), neopromossa in Serie B, Meret si guadagna un posto da titolare, dando il suo fondamentale contributo per la promozione in serie maggiore, categoria nella quale gli estensi non militavano dagli anni ’60.
Rinnovato il prestito, a inizio stagione Meret viene operato per una instabilità della parete inguinale e torna disponibile solo a fine anno, trovandosi però in concorrenza con Alfred Gomis, titolare tra i pali da inizio campionato: il debutto in Serie A arriva a gennaio 2018, a 20 anni, ma un nuovo infortunio, stavolta alla spalla, sancisce la fine della sua stagione prima del tempo.
Nell’estate 2018 Meret viene ceduto a titolo definitivo al Napoli, con cui esordisce a dicembre nella vittoria casalinga 4-0 contro il Frosinone. Nelle gare successive viene spesso preferito al compagno David Ospina e viene schierato titolare, non solo nelle partite di campionato ma anche nelle coppe nazionali ed europee: trova l’esordio sia in Europa League sia in Champions League, ma nella stagione successiva, sotto la gestione di Gattuso, diventa secondo a Ospina. Anche nella stagione 2020-2021 continua l’alternanza con Ospina, che però gli viene preferito nelle competizioni più importanti.
Meret trova spazio anche tra gli Azzurri della Nazionale, sia nelle formazioni Under, sia nella squadra maggiore, con cui nel 2016 viene convocato come quarto portiere dal CT Conte; nel 2017 riceve la prima convocazione ufficiale da parte di Ventura e, poi, entra nel team allenato da Mancini, che lo convoca per le partite di qualificazione a Euro 2020.
Il sogno della titolarità
Quello del portiere è probabilmente il ruolo sul campo di calcio che incarna maggiormente il concetto di “energia”: il portiere non deve correre su e giù per il campo e non deve fare grandi sforzi fisici, ma deve mantenere la concentrazione per tutta la partita e concentrare tutte le sue energie nel seguire lo sviluppo del gioco dai pali.
E Meret questo lo sa bene e tutta questa energia la mette ogni volta che scende in campo, ma non sempre è stato apprezzato: Gattuso gli ha spesso e volentieri preferito Ospina, giustificandosi dicendo che avesse maggiore tecnica nella ripartenza delle azioni dal basso, e non gli ha dato la giusta continuità che si aspettava.
Ma un altro CT sembra invece apprezzare le sue doti: Roberto Mancini, che, infatti, lo ha convocato come terzo portiere, dopo Donnarumma e Sirigu, per gli Europei. Fiducia che ha ridato a Meret la determinazione necessaria per ripartire alla grande anche in campionato e, magari, conquistarsi quel posto da titolare che tanto si è sudato.
E pare che, con l’arrivo di Luciano Spalletti alla guida della panchina del Napoli, sarà proprio lui a difendere i pali della squadra partenopea da titolare.
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