Mancano solo quattro gare alla fine della carriera di Valentino Rossi: l'ultima corsa il 14 novembre nel GP della Comunità Valenciana
Per i tifosi di Valentino Rossi è arrivato il momento del conto alla rovescia. Ormai sono soltanto quattro le gare che separano il Dottore dal suo ritiro, dopo una carriera di oltre 25 anni sulle due ruote. Un annuncio che è arrivato in una calda giornata di inizio agosto scorso, lasciando di sasso i tifosi di una vita. Non tanto perché inaspettato, Valentino Rossi ormai ha superato i 42 anni e la notizia era comunque nell'aria, ma perché bisognerà abituarsi all'idea di una MotoGP senza un protagonista degli ultimi 22 anni, addirittura da quanto la classe regina era ancora la 500.
Gp delle Americhe il 3 ottobre, poi quello di Misano il 24, il Gran Premio d'Algarve il 7 novembre per poi chiudere in bellezza con il GP della Comunità Valenciana il 14 novembre: un calendario ormai davvero ridotto per salutare definitivamente Valentino. E poco importa del risultato, il significato di queste ultime quattro gare andrà senza ombra di dubbio oltre il posizionamento finale del campione di Tavullia.
Valentino Rossi e l'impresa impossibile
Ma un sogno nel cassetto per il Dottore e i suoi tifosi c'è ancora e ha le sembianze del 200esimo podio totale nella MotoGp. Si tratterebbe solo del coronamento da un punto di vista di rotondità numerica: i successi ottenuti da Valentino sono già ampiamente entrati nella storia del motociclismo. Basti pensare ai 9 titoli iridati, di cui ben 6 in MotoGP: Valentino Rossi è l'unico pilota ad aver trionfato in tutte le classi, con un campionato del Mondo vinto anche in 125, in 250 e in 500.
Va però onestamente detto che il podio in una di queste ultime quattro gare ha davvero il sapore dell'impresa impossibile. A parlare sono soprattutto i risultati deludenti di Valentino in sella alla Yamaha Petronas, team satellite rispetto a quello ufficiale della casa giapponese. Nel 2021 il Dottore si è piazzato nei primi 10 solamente in due corse, con il miglior risultato in ottava posizione sul circuito austriaco. Per il resto è stato un continuo navigare molto distante dalle posizioni a cui ci aveva abituati il Rossi dei giorni migliori.
Gli ultimi anni difficili
Ma era da almeno due stagioni che il corridore di Tavullia era molto lontano dall'essere competitivo. In precedenza gli ultimi sprazzi di una carriera incredibile erano arrivati nel 2017 con l'ultima vittoria arrivata sul circuito di Assen, facendo segnare l'ennesimo record. A oltre 38 anni in quell'occasione Valentino Rossi era diventato il pilota più anziano ad aver conquistato una gara nella MotoGP.
Ricordi che per gli appassionati del motociclismo rimarranno indelebili nella memoria, come tutte le grandi rivalità in pista, e non solo, tra Rossi e i suoi contendenti al titolo. Da quella con Max Biaggi agli inizi del nuovo millennio, ai sorpassi con Sete Gibernau per arrivare poi all'australiano Casey Stoner nel finale del primo decennio. Negli anni ‘10 era poi stata la volta del compagno di scuderia Jorge Lorenzo e dell'altro spagnolo Marc Marquez. Il tutto culminato con il GP della Malesia del 2015 dove Rossi fu penalizzato per aver fatto cadere Marquez, perdendo così la possibilità di vincere il Mondiale andato poi a Lorenzo.
Probabilmente il momento peggiore per tutti gli amanti del Dottore, che però guardano sicuramente con nostalgia a quegli anni ormai così distanti. Ma ora che mancano poche centinaia di kilometri prima dell'addio di Valentino alle corse non si può fare altro che godersi quel numero 46 in pista per le ultime gare: probabilmente non ci sarà mai più un'icona italiana di questo livello sulle due ruote.
Enrico Forzinetti
Betscanner