Altra sconfitta pesante per il Liverpool che abdica definitivamente per il titolo, ora però c'è da pensare alla Champions
C'era una volta il Liverpool di Klopp, una squadra che aveva fatto innamorare tutto il panorama calcistico grazie alle idee del tecnico tedesco ex Dortmund, che asfissiava gli avversari col suo proverbiale Gegenpressing (pressione immediata appena persa palla) e che riusciva a ribaltare la propria azione da difensiva ad offensiva in un amen grazie alla qualità dei suoi interpreti in campo.
C'era una volta è forse un termine sbagliato, dato che basterebbe tornare indietro di soli 5 mesi per vedere quella magnifica squadra, però da settembre qualcosa sembra essersi incrinato per i ragazzi di Anfield.
L'addio di Mané e l'acquisto di una punta di peso può essere un fattore?
Mercato estivo che ha visto al Liverpool perdere una delle sue grandi stelle nonché candidato numero 2 al pallone d'oro, Sadio Mané, andatosene per cercare fortuna in Baviera sponda Bayern Monaco. Addio che di base sì, pesava, ma che con Diogo Jota e Fabio Carvalho sembrava essere più che coperto. Invece l'apporto di questi ultimi due fin a qui è stato decisamente sotto le aspettative, non garantendo una fase di finalizzazione nemmeno lontanamente paragonabile a quella del senegalese.
L'uomo del mercato però era Darwin Nuñez, arrivato nel Merseyside come colpo da novanta per rispondere all'acquisto di Haaland da parte del Manchester City. L'uruguagio però non sembra essersi ancora adattato pienamente alla squadra, con Klopp che spesso l'ha fatto subentrare. E soprattutto, il cambio da una punta leggera come Firmino ad un ariete come il nuovo numero 9, potrebbe aver cambiato qualcosa anche a livello tattico che i giocatori del tedesco ancora non riescono a dominare bene.
Solo il tempo ci saprà dire di più, con il Liverpool che domani se la vedrà con il Napoli cercando la super impresa per prendersi il primato nel girone di Champions. Mentre in Premier la classifica recita nono posto con 16 punti, la metà dell'Arsenal capolista. Sono 8 invece quelli di ritardo dalla zona Champions, un obbiettivo che gli uomini di Klopp non possono proprio non centrare.
Alessio Russo
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