Tutta questione di "gap".
E' l'anno del ritorno al dualismo Juve-Inter. L'acquisto di Eriksen riduce ulteriormente le distanze
È da anni che il campionato italiano ruota attorno ad un binomio di squadre che a suon di punti si ritrova a giocarsi il campionato compiendo un percorso parallelo a tutte le altre partecipanti che si accontenteranno delle posizioni restanti.
L'attuale campionato forse differisce in parte dai precedenti perché vede l'avanzare di una terza incomoda, la Lazio, che però gode dell'aria salutare della vetta per effetto di un filotto di 11 vittorie compiuto e arrestato nel derby.
Certo con il recupero del 5 Febbraio da affrontare contro il Verona, potrebbe addirittura portarsi a 2 punti dalla capolista Juventus, ma i ragazzi di Inzaghi danno l'impressione di non poter reggere questi ritmi sino alla fine.
La stagione 2019/2020 però è particolare anche per altre ragioni. È tornato a rieccheggiare l'antico ed eterno dualismo tra Juventus e Inter.
Grazie alla cura Conte infatti, l'ambiente nerazzurro è tornato ad assaporare le cime più alte e a mettere in campo fame e sudore.
Ed è quindi in questa circostanza che si è tornati a parlare di "gap": tre sole lettere che sintetizzano una rincorsa verso la Signora più odiata d'Italia, la Juventus.
Distanza, tradotto, che la società nerazzurra sta cercando di ridurre il prima possibile. Con l'acquisto di Ronaldo, i bianconeri sembravano aver reso incolmabile questo distacco tecnico, ma che l'Inter ha saputo accorciare, grazie all'opera della dirigenza e alla corsa incessante dei giocatori in campo, ansiosi di ritornare a battagliare con la società di Agnelli e ridare lustro al famoso derby d'Italia.
Gennaio è stato il mese dell'usato sicuro, come Young, pupillo di Conte ma mai allenato dal coach salentino, e di Moses, corridore del Chelsea scudettato. Ma anche il mese del colpo ad effetto, giusto per non lasciare lo strascico di un potenziale ridimensionamento. Eriksen, a lungo inseguito in passato anche dalla Juve, è passato ai nerazzurri per 20 milioni. Prezzo di saldo perché in scadenza a giugno.
Ma a Conte serviva nell'immediato, per provare a rompere l'egemonia bianconera e mettere le mani sullo scudetto.
La sessione invernale arriva nel momento giusto, quello del calo fisico delle squadre di Conte, in cui un cambio con forze fresche è doveroso. E pazienza se nelle conferenze continua a mostrarsi sofferente e mai contento. È l'uomo giusto per colmare il gap.
Egidio DePadova
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