Semifinali di EL e Conference: il bottino delle Italiane

Sorride la Roma e la Juve a metá, Viola costretti a inseguire

Nella giornata di ieri scendevano in campo per la gara di andata delle semifinali di EL e Conference le 3 italiane ancora impegnate, con Roma, Juve e Fiorentina che in casa si giocavano una buona fetta di qualificazione. 

Juve: finale fondamentale

La squadra di Allegri era impegnata nel match casalingo contro la padrona dell'EL per antonomasia, infatti all'Allianz Stadium era atteso il Siviglia. Bianconeri che approcciano malissimo alla gara e vanno all'intervallo sotto 0-1 per la rete di En-Nesyri e senza aver mai creato alcun tipo di pericolo alla difesa andalusa. Secondo tempo però di reazione e dopo una polemica per un rigore non fischiato, a tempo praticamente scaduto la Vecchia Signora trova il pari con l'incornata di Gatti, ancora decisivo in Europa. Tutto rimandato alla prossima settimana al Sanchez Pizjuan. 

Roma: il sorriso lo porta Bove

Gara complessa quella per la Roma di Mourinho, che all'Olimpico ancora orfana di Dybala doveva fronteggiare il Bayer Leverkusen. Dopo un primo tempo equilibrato e senza troppi squilli, il primo colpo del secondo tempo è quello buono: al minuto 63 infatti Bove serve Abraham che viene stoppato dal portiere dei tedeschi, sulla ribattuta si fionda proprio il giovane canterano che segna la sua prima rete europea. Tra una settimana la sfida con le Aspirine in terra teutonica, dove i giallorossi però partono in vantaggio. 

Fiorentina: brutta gestione e tracollo finale

Viola che doveva affrontare al Franchi il Basilea per raggiungere la seconda finale stagionale. Primo tempo dominato dagli uomini di Italiano, che spingono sin da subito e che passano al minuto 25' col solito Cabral, sbloccatosi definitivamente in questo 2023. Gestione che però lascia il tempo che trova, con la Viola che non raddoppia e che prima si fa riprendere da Diouf al 71 e successivamente tracolla in pieno recupero, con la rete di Amdouni che conduce i suoi alla vittoria per 1-2. Tra un settimana in Svizzera servirà una prova decisamente più concreta. 

Alessio Russo

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