Dopo la sconfitta contro la Polonia il cambio aspettato: ritorna Velasco e con lui Egonu
Nella serata di domenica c'era la sfida decisiva a Lodz tra Polonia e Italia per capire se le nostre ragazze potevano riuscire a centrare la qualificazione alle prossime olimpiadi direttamente dal girone o se si sarebbe dovuto aspettare ancora del tempo e passare per una via alternativa. La squadra di Mazzanti però, dopo aver vinto il primo set, crolla, finendo per perdere 3-1 e finire dunque terza nella classifica del girone. Qualificazione dunque rimandata e terremoto in panchina, che già sembrava imminente, pronto a compiersi.
Il cambio per ripartire
Era già da tempo nell'aria l'idea di cambiare guida tecnica dopo i problemi successi nell'ultimo tempo col CT Mazzanti, soprattutto a livello di gestione della rosa e con il rapporto con Egonu, esclusa nelle ultime partite. "Gli allenatori sono giudicati in base ai risultati..." aveva dichiarato lo stesso tecnico alla fine della sfida, consapevole del fatto che la sua avventura sulla panchina azzurra sembrava ormai essere giunta al capolinea. La conferma è arrivata poi anche dal presidente federale Manfredi, che avrebbe già parlato con il marchigiano per spiegargli la sua scelta.
L'arrivo del nuovo tecnico Velasco dunque sarà solo questione di tempo, soprattutto per motivi burocratici. Il tecnico italo-argentino, che tra l'altro è stato già sulla panchina di volley azzurro maschile nel 1996 e su quella femminile nel 1997, dovrà attendere il prossimo consiglio federale di non prima di metà ottobre e nel mentre risolvere il suo contratto di 3 anni che ha con Busto Arsizio.
"La qualificazione per i Giochi di Parigi è ampiamente alla nostra portata e per la nuova stagione l'obiettivo della Federvolley sarà certamente quello di riprogrammare su nuove basi e con accuratezza tutta l'attività azzurra, per permettere alla nazionale femminile di tornare ai vertici del volley mondiale" ha dichiarato Manfredi appena dopo la sconfitta di Lodz. Toccherà dunque a Velasco centrare la qualificazione alle prossime olimpiadi, ma soprattutto, riorganizzare una nazionale che rimane una delle più forti del mondo ma che negli ultimi anni ha subito fin troppi scossoni.
Alessio Russo
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