Real campione anche della Supercoppa nel segno dell'allenatore italiano
Solita posizione composta a bordocampo, mai un urlo o una protesta fuoriluogo con arbitro o quarto uomo, classico sopracciglio accigliato che è ormai un marchio di fabbrica e mani appoggiate sui fianchi. Carletto Ancelotti nella sua piena essenza.
Il tecnico italiano, dopo essere tornato al Real Madrid all'inizio della scorsa stagione ed essersi preso il titolo della Liga e un'altra Champions League (la quarta da allenatore, mai nessuno come lui), ha deciso di stabilire il record anche per Supercoppe Europee vinte, con la quarta guadagnata la scorsa notte nella partita vinta 2-0 contro l'Eintracht grazie alle reti di Alaba e di Benzema.
Un tecnico che ormai non ha più alcun tipo di bisogno di presentazioni, visto che è entrato nella storia di questo sport a suon di vittorie e record infranti. Il suo rapporto con i giocatori e la capacità di instaurare legami forti dal punto di vista umano sono da sempre il suo punto di forza più grande, come testimoniato da molteplici fuoriclasse passati sotto la sue gestione negli anni.
La capacità di far esplodere i giovani è un'altra caratteristica molto evidente. Chiedere a Vinicius, mattatore della scorsa stagione, dopo che per due anni alla Casa Blanca il brasiliano aveva solo destato sospetti relativi alla sua discontinuità.
Dopo aver vinto la Liga per la prima volta lo scorso anno e convertisrsi nel primo allenatore della storia in grado di essere campione nei top 5 campionati europei, il tecnico di Reggiolo ora si preparerà ad una nuova stagione dove sicuramente se la dovrà vedere con un Barcellona più agguerrito dello scorso anno e fronteggiare il nuovo corso del tecnico Xavi, mentre che in Europa il suo Real partirà come sempre come una delle principali candidate. Rimanendo però sempre calmo in panchina, col suo umplomb inglese e il solito sopracciglio rialzato, ormai diventato suo marchio di fabbrica.
Alessio Russo
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