Quali società pesano meno sulle attività dei presidenti. Juve e Inter pesano meno dell'1% su Exor e Suning.
Il fatturato del Napoli è il 93% di Filmauro.
Dall'alta finanza all'impresa di pulizie, chi più chi meno, in questo periodo di emergenza Coronavirus, impattante non solo dal punto di vista sanitario, ma anche economico, subirà questa crisi.
E ciò che succederà alle attività dei proprietari delle squadre di calcio avrà un impatto enorme anche sui rispettivi club.
Vi riportiamo un'interessante articolo a riguardo di Gazzetta.it, che in sintesi, tra le righe dei vari dati, sottolinea che prevarrà inevitabilmente la legge del più forte. Il monito lanciato dalle squadre di B e di C è eloquente, perchè queste compagini vivono delle ricapitalizzazioni delle attività dei rispettivi presidenti, situazione che comporta una difficile se non impossibile ripresa.
In Serie A la situazione è eterogenea.
Lo studio focalizza l'attenzione sulle principali squadre del nostro campionato e le mette in relazione con il business delle rispettive proprietà, con due premesse: nel caso di Elliott, trattandosi di un fondo, i calcoli si basano non sul fatturato ma sul patrimonio in gestione e sull'investimento fatto; nello studio manca la Roma perchè non è stato possibile ricostruire nel dettaglio l'attività complessiva dei proprietari giallorossi.
I GIGANTI
In Serie A dominano due colossi industriali e un fondo d'investimento: Exor, Suning ed Eliott. Juventus, Inter e Milan rappresentano per le rispettive attività delle porzioni marginali. Exor, la holding della famiglia Elkann-Agnelli che detiene il 63,8% del club, mette assieme un fatturato di 144 miliardi di euro al 31 dicembre 2019, bilancio chiuso con un utile di ben 3 miliardi: Fiat Chrysler Automobiles (Fca) fattura 108 miliardi, Cnh Industrial (veicoli commerciali) 25 miliardi, la Ferrari 3,7 miliardi.
Nel conto c'è pure la compagnia di assicurazioni PartnerRe (7 miliardi) che entro fine anno sarà venduta al francese Covea per oltre 8 miliardi.
La Juventus, con 621 milioni di ricavi al lordo delle plusvalenze al 30 giugno 2019, incide per appena lo 0,4% sulla torta del fatturato di Exor.
Escludendo i debiti, il peso della Juve sul totale sale in questo caso al 4% (1,1 miliardi). Più o meno le stesse proporzioni registrate in casa Inter.
Suning, in possesso del 68,5% delle azioni nerazzurre, è la cassaforte di Zhang Jindong e ha raggiunto un fatturato di 77 miliardi di euro grazie al boom delle vendite di elettrodomestici: la Suning.com, leader del commercio in Cina, introita da sola 34 miliardi e traina un gruppo di attività nell'immobiliare, della finanza e nello sport. Dal 2016 ne fa parte pure l'Inter che ne rappresenta lo 0,5%, con 417 milioni di ricavi. Quota molto marginale.
La potenza di Elliott, essendo un fondo, è stata misurata con il parametro dell'asset under management, ossia del patrimonio in gestione, che ammonta a 37 miliardi di euro. Il Milan rappresenta una piccola porzione del business dei propietari che ne dentengono il 99,9%.
GLI AUTARCHICI
Poi ci sono 2 presidenti per i quali il calcio rappresenta il principale business.
La Lazio, per Lotito, controllata al 67% attraverso Lazio Events, porta un fatturato di 150 milioni su 218 totali delle sue attività. Le restanti sono aziende impegnate nei servizi di pulizia, manutenzione, vigilanza e mensa.
Ancora più importante è il Napoli per Aurelio De Laurentis, con 300 milioni di ricavi, è arrivato a pesare per il 93% sul fatturato dell'intera Filmauro, la holding di famiglia che controllo il 99,8% della squadra. Il valore della produzione di Filmauro ammonta così a 321 milioni, e gli utili, pari a 30 milioni, sono quasi interamente ascrivibili al Napoli.
CAPITANO D'INDUSTRIA
A metà tra questi 2 gruppi si attesta l'Atalanta di Percassi, leader nel campo del retail, con Odissea, la holding di famiglia che detiene anche la società bergamasca. Al 31 dicembre 2018 la holding ha fatturato 632 milioni: di questi 156 provengono dall'Atalanta, quindi circa il 25%. Il resto proviene dalla ricca commercializzazione di svariati marchi tra i quali Kiko, Lego, Nike e altri.
Alla luce di questa analisi, sopravviveranno a questa crisi solo le proprietà autosufficienti, che dovranno mettersi al riparo anche dall'inevitabile svalutazione dei propri giocatori, fermi da 2 mesi. Sarà necessario rivedere le proprie strategie e gestire tutto in modo oculato.
E da questa analisi inoltre si capisce bene il perchè di alcune posizioni ferre prese dai presidenti della Lega Serie A.
Egidio DePadova
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