L'NBA cambia: meno riposo non giustificato per le "stelle", le nuove regole da seguire
Negli ultimi anni in NBA ha fatto molto dibattere la gestione delle varie franchigie nei confronti delle loro "stelle", spesso a riposo durante i back to back e nei finali di stagione, per evitargli sovraccarichi o infortuni in partite con ormai nessun tipo di scopo ai fini della classifica. La Lega però ovviamente non apprezzava troppo queste decisioni, soprattutto dell'ultima ora, visto che l'assenza dei giocatori più rinomati in campo ovviamente portava a perdere appeal per la gara e soprattutto apportava uno scontento ai tifosi paganti per vedere la gara nell'arena. E per questo da qualche giorno la dirigenza ha deciso di approvare queste nuove leggi.
Player Participation Policy: in cosa consiste
Come citato dallo stesso comunicato NBA, "a meno che un team non dimostri un'appropriata ragione affinché una star non giochi una gara, deve compiere le regole che ora riportiamo. Il non rispetto di queste comporterà una violazione della Policy".
- La prima regola è che i team devono riuscire a gestire il loro roaster per fare in modo che non più di una stella sia assente per la stessa gara. Per stella si intende un giocatore che negli ultimi 3 anni sia stato selezionato in una squadra All-NBA o per l'All Star Game.
- La seconda riguarda le trasmissioni in diretta nazionale e il torneo In-Season, dove la lega obbliga ai roaster di far giocare sempre le stelle delle squadre in questione.
- La terza regola comporta la necessità di tenere un bilancio tra assenze delle loro stelle in casa e in trasferta, mantenendolo sempre in un numero vicino alla parità.
- La quarta riguarda le assenze dei giocatori durante un determinato periodo per evitare che questo possa affettare il regolare svolgimento della stagione.
- L'ultima regola è quella che chiede alle squadre che se un giocatore "sano" viene fatto riposare, deve essere presente con la squadra ed essere visibile e disponibile per i fan.
La Lega comunque si riserva di investigare sempre qualsiasi possibile violazione di questo regolamento anche in base alle dichiarazioni dei giocatori stessi, dei GM e dei rappresentati delle franchigie.
Ci sono comunque alcuni "filtri" da seguire riguardo possibili assenze in "buona fede" e riguardo i giocatori che possono essere messi a riposo per i back to back. Infatti ci sono restrizioni per una categoria di cestisti che possono essere discolpati nel caso di riposo per i back to back: se una star ha già compiuto 35 anni il giorno dell'inizio della stagione 24 ottobre 2023 o se questa ha giocato più di 1000 partite tra RS e PO (o più di 34mila minuti), la franchigia può richiedere un accordo con la lega per poter farla riposare.
La Lega per incentivare ancora di più la partecipazione attiva dei giocatori, ha stabilito che per vincere i premi individuali un giocatore dovrà disputare quantomeno 65 gare di RS oppure almeno 62 se dovesse incorrere in un infortunio che gli fa chiudere anticipatamente la stagione (avendo disputato almeno l'85% delle gare della sua squadra prima della lesione).
Perchè l'NBA lo fa?
La Lega ha deciso di introdurre questo nuovo regolamento per 5 punti chiave:
- Raggiungere una grande partecipazione delle stelle nelle gare di RS.
- Minimizzare l'assenza di più stelle nella stessa gara.
- Priorizzare gare in diretta nazionale e tornei interni.
- Implementare il divertimento e la percezione del pubblico.
- Promuovere la consequenzialità tra regole e multe.
La Lega crede che sia necessario quantomeno avere tutte le stelle durante le gare a trasmissione nazionale per raggiungere il massimo afflusso di gente possibile, ma allo stesso tempo queste regole riguardano anche il lato bettistico, visto che con ogni probabilità le notizie verranno date con molta più trasparenza.
I giocatori interessati
Al momento, secondo il giornalista Bobby Marks di ESPN, i giocatori interessati da questa Policy per la stagione a venire sono: Trae Young (Atlanta), Dejounte Murray (Atlanta), Ben Simmons (Brooklyn), Jayson Tatum (Boston), Jaylen Brown (Boston), LaMelo Ball (Charlotte), DeMar DeRozan (Chicago), Zach LaVine (Chicago), Nikola Vucevic (Chicago), Donovan Mitchell (Cleveland), Jarrett Allen (Cleveland), Darius Garland (Cleveland), Luka Doncic (Dallas), Kyrie Irving (Dallas), Nikola Jokic (Denver), Stephen Curry (Golden State), Draymond Green (Golden State), Andrew Wiggins (Golden State), Chris Paul (Golden State), Fred VanVleet (Houston), Tyrese Haliburton (Indiana), Kawhi Leonard (LA Clippers), Paul George (LA Clippers), LeBron James (LA Lakers), Anthony Davis (LA Lakers), Ja Morant (Memphis), Jaren Jackson Jr. (Memphis), Jimmy Butler (Miami), Bam Adebayo (Miami), Giannis Antetokounmpo (Milwaukee), Jrue Holiday (Milwaukee), Khris Middleton (Milwaukee), Rudy Gobert (Minnesota), Karl-Anthony Towns (Minnesota), Mike Conley (Minnesota), Anthony Edwards (Minnesota), Zion Williamson (New Orleans), Julius Randle (New York), Shai Gilgeous-Alexander (Oklahoma City), Joel Embiid (Philadelphia), James Harden (Philadelphia), Bradley Beal (Phoenix), Devin Booker (Phoenix), Kevin Durant (Phoenix), Damian Lillard (Portland), Domantas Sabonis (Sacramento), De'Aaron Fox (Sacramento), Pascal Siakam (Toronto) e Lauri Markkanen (Utah).
Chris Paul, Mike Conley, Stephen Curry, Kevin Durant, LeBron James, Kevin Durant, DeMar DeRozan e James Harden tra quelli sopracitati sono quelli che rientrano nella categoria delle possibili esenzioni per i back to back.
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Alessio Russo
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